Pollein, l’asilo nido Bibolo a rischio chiusura
L'asilo nido interaziendale Bibolo di Pollein rischia di chiudere entro giovedì 23 dicembre prossimo ma l'Amministrazione regionale sta studiando soluzioni che siano legittime e percorribili per risolvere il problema. Lo ha detto mercoledì scorso, 17 novembre, l'assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse in risposta ad un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Lega Vda.
«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da molte famiglie coinvolte e raccolto la preoccupazione dei dipendenti per la paventata chiusura di questa struttura. - ha sottolineato il consigliere Simone Perron - Se questa notizia è vera, quali azioni sono state poste in essere dall'Amministrazione regionale per scongiurare questa situazione?».
«La Regione ha contribuito a titolo sperimentale, attingendo a fondi statali, alle spese di funzionamento di Bibolo, tenuto conto della particolarità del servizio reso in favore dei bambini dei lavoratori operanti nelle aziende convenzionate, oltre che di commercianti e artigiani. - ha risposto l’assessore Roberto Barmasse - Un servizio caratterizzato, in particolare, per l'elevata flessibilità degli orari in un'ottica di conciliazione tra tempi di cura e di lavoro. Tuttavia, il fondo nazionale politiche sociali, in base al quale è stato finora concesso tale contributo, non permette più, a partire dall'annualità in corso, il finanziamento di servizi per la prima infanzia, come comunicato alla cooperativa sociale Etnos, ente gestore dell'asilo nido, nei primi mesi del 2021. A inizio novembre, i responsabili di Etnos hanno preso contatti con il Dipartimento politiche per comunicare l'imminente chiusura della struttura: l'Amministrazione regionale sta studiando soluzioni che siano legittime e percorribili per risolvere il problema relativo al 2021».
«Per le annualità future, a fronte di una ricognizione relativa ai fabbisogni di posti di asilo nido che confermano un'insufficienza rispetto alle richieste delle famiglie, occorrerà valutare nell'immediato l'ampliamento del numero di posti di asili nido finanziabili con risorse pubbliche mediante convenzionamento tra enti pubblici gestori e strutture private, previo reperimento di adeguate risorse finanziarie aggiuntive. - ha proseguito Roberto Barmasse - A lungo termine, come previsto dall'Agenda Onu, entro il 2030 sarà necessario garantire a tutti i bambini l'accesso a un'istruzione e una formazione adeguate riconducendo gli asili nido e i servizi integrativi per la prima infanzia alla sfera educativa piuttosto che al comparto assistenziale. In tale ottica, anche la bozza del Piano salute e benessere sociale prevede la definizione dei finanziamenti per il consolidamento del sistema integrato di educazione e istruzione dagli 0 ai 6 anni oltre che la riqualificazione professionale di tutti gli operatori presenti nei servizi per la prima infanzia nonché la revisione della normativa regionale al fine dell'adattamento a tale sistema integrato».
Il consigliere Simone Perron ha accolto «con piacere il fatto che si stiano valutando delle soluzioni per l'anno in corso, perché le famiglie si trovano in evidenti problemi organizzativi».
Il consigliere del gruppo Misto Mauro Baccega ha aggiunto: «Anche noi avevamo l'intenzione di presentare un'interrogazione dello stesso tenore che si è incagliata tra gli uffici e ringrazio i colleghi della Lega VdA che mi lasciano questo spazio. Sono lieto di apprendere che vi sia la volontà di mantenere questo servizio che è fondamentale per le famiglie».