Cantine Aperte, successo a metà per l’edizione autunnale
Successo a metà per la prima edizione autunnale di Cantine Aperte. Un esperimento che comunque vale la pena ripetere nel 2022 e che potrebbe diventare un appuntamento fisso per la Valle d’Aosta, dopo la versione primaverile del mese di maggio.
Come sia andata domenica scorsa, 14 novembre, per le 17 aziende vitivinicole che hanno partecipato all’evento lo riassume Andrea Barmaz, presidente dell’Associazione Viticoltori della Valle d’Aosta - Vival, associazione ormai proiettata a diventare Consorzio di tutela della Doc vini Valle d'Aosta. «La mia impressione - dice Andrea Barmaz - è che ci sia stato un afflusso minore di gente rispetto alle edizioni di maggio; siamo nell’ordine di circa la metà del pubblico che è venuto a trovarci. Persone di ottima preparazione, incuriosita della nostra realtà e interessata quindi ai nostri vini, tant’è che oltre alle degustazioni hanno acquistato in maniera importante. Alcune aziende hanno avuto una piccola flessione, altre no rispetto al 2019. A fronte di un calo di pubblico, però, c’è stata una tenuta delle vendite. Non posso quindi nascondere che come associazione siamo molto soddisfatti».
«È andata abbastanza bene, nonostante la giornata uggiosa. - commenta Angelo Sarica dell’azienda Rosset Terroir di Quart - Non c’è stata una grande affluenza, ma abbiamo avuto un flusso costante di persone dalla mattina alla sera. Pochissime quelle provenienti da fuori Valle. Segno che i valdostani stanno dimostrando di volere riscoprire il proprio territorio e sono molto interessati a questo nostro settore in continua evoluzione e ancor più alla qualità dei vini».
«Considerando il periodo autunnale, - commenta Maurizio Fiorano, titolare dell’azienda Château Feuillet a Saint-Pierre - ritengo questa novità un’esperienza positiva. Da ripetere l’anno prossimo, magari con la partecipazione di altre cantine, perché più siamo più vinciamo. Seppure di ridotte dimensioni rispetto all’appuntamento nazionale con Cantine Aperte a maggio, questa nuova iniziativa rappresenta un’ulteriore opportunità che viene data ai viticoltori valdostani per proporre i propri prodotti». A Saint-Pierre si trova anche l’azienda vitivinicola di Claudio Berthod che conferma «La presenza di molta gente e le vendite che sono andate piuttosto bene. Questo appuntamento non è però da paragonare al periodo precedente la pandemia. Avere visto arrivare tante persone, anche dal Piemonte, interessate ai vini mi fa dire che è un’esperienza da ripetere. E che permette di fare conoscere anche piccole realtà come la mia».
«Ovvio che non c’è stato il flusso di Cantine Aperte del mese di maggio. - dice Luciano Zoppo Ronzero, titolare dell’azienda Piantagrossa di Donnas - Ritengo che sia un’iniziativa che merita di essere fatta nel mese di maggio e non in questo periodo autunnale. Detto ciò, sono abbastanza soddisfatto di come sono andate le cose. Ho notato che la maggior parte delle persone arrivate nella nostra cantina erano di fuori valle. Un bel segnale che indica la crescita dell’interesse nei confronti dei vini valdostani».
«C’è stata decisamente meno gente rispetto alle edizioni primaverili. - aggiunge Hervé Deguillame dell’azienda La Vrille - Se vogliamo guardare il positivo, sono passate persone molto interessate e anche alcuni titolari di ristoranti che hanno deciso di ordinare il nostro vino. Quindi minore affluenza ma di qualità. E anche parecchie persone dal Piemonte mentre a maggio di solito sono più numerosi i valdostani».