La stagione turistica si avvicina, le aziende non trovano personale: i numeri del disagio
Secondo gli ultimi dati disponibili grazie al rilevamento Excelsior di Unioncamere sui programmi occupazionali delle imprese, le aziende valdostane prevedevano che, rispetto alle 1.150 entrate programmate nel mese di ottobre 2021, nel 48 per cento dei casi avrebbero riscontrato difficoltà a reperire i profili desiderati.
«Si tratta di un dato che conferma le preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria ed è certamente un problema al quale è necessario porre attenzione. - spiega il presidente della Chambre Valdôtaine Roberto Sapia - Se infatti i dati ci parlano di un aumento delle intenzioni di assunzione da parte delle imprese, indice di una ritrovata fiducia del settore economico, dall’altra questa annunciata carenza di personale rischia di essere un freno alla ripresa».
I settori nei quali erano previste le principali entrate di nuovo personale erano quello dei servizi, con 630 assunzioni previste nel mese di ottobre, quello degli operai specializzati, con 280 nuovi ingressi e quello delle professioni con elevata specializzazione, con 140 assunzioni previste.
In questo quadro i settori che sembrano riscontrare le maggiori criticità sono quello dei servizi alberghieri e della ristorazione, con una percentuale di difficoltà di reperimento del 66 per cento, quello degli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, 41 per cento, e anche nel settore del commercio, 33 per cento. In tutti questi ambiti la difficoltà di reperimento di personale deriva in parte da una mancanza di candidati, ma anche da una preparazione inadeguata degli stessi.
«Credo sia necessario diversificare le diverse situazioni, - precisa il Presidente della Chambre - infatti, per quanto concerne il settore turistico, della ristorazione e del commercio la mancanza di personale potrebbe essere ricondotta ad una ancora diffusa incertezza sul futuro che ha convinto molti a cambiare ambito lavorativo o a preferire l’utilizzo dei diversi ammortizzatori sociali ad una attività che rimane comunque ancora fortemente legata all’evoluzione della situazione sanitaria. Nel comparto edile e nei lavori ad alta specializzazione tecnica, invece, le opportunità offerte dagli incentivi nazionali si accompagnano ad una maggiore richiesta di interventi specifici che implicano una maggiore professionalità da parte degli addetti, a discapito di quello che una volta era l’operaio generico».
«In un contesto di questo genere - conclude il presidente Roberto Sapia - credo che gli interventi debbano andare in 2 direzioni principali. La prima è quella di cercare una sempre maggior integrazione tra il sistema della formazione ed il mondo del lavoro, in modo da far sì che si possano formare quelle figura professionali che realmente interessano alle imprese. Dall’altra appare prioritario riuscire a mettere le imprese - anche attraverso una revisione del sistema di imposizione fiscale - nella condizione di poter essere competitive nel mercato dell’offerta di lavoro per tornare ad essere una alternativa vincente rispetto al sussidio pubblico».