Charvensod, il mister si affida ai «fuori quota»

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La domenica da dimenticare - per i risultati - del calcio valdostano, ha coinvolto anche il Charvensod, che domenica scorsa, 7 novembre, nel campionato regionale di Promozione, è stato sconfitto per 2-0 a casa dell'Alpignano, fallendo così un primo tentativo di piazzarsi nella parte alta della classifica. I piemontesi sono andati a rete subito, al 5' con Mattia Viano, per poi raddoppiare all'83' con Filippo Zigliani che ha finalizzato un calcio d'angolo.

«Siamo alle prese con parecchie problematiche. - ribadisce il mister gialloblu Claudio Fermanelli - I ragazzi la prestazione la fanno e la faranno anche domani, come d’altronde è successo ad Alpignano dove però siamo stati puniti da 2 episodi. Purtroppo ha “girato storto”, i titolari mancano e si deve cercare di fare bene con quelli che ci sono».

Domenica 14 novembre, il Charvensod ospita in casa il San Mauro, secondo in classifica. «Mancheranno ancora sette giocatori e tra questi lo squalificato Xavier Vuillermoz, difensore, però quelli che vanno in campo hanno la testa per fare bene. - aggiunge Claudio Fermanelli - Questo è già successo, ad esempio, la settimana passata quando abbiamo fatto il risultato con l'Ivrea Banchette. La situazione è difficile, è chiaro che in questo momento stiamo pagando il discorso “fuori quota”. Lo scorso anno avevamo Alessio Maruca e Gabriel Gazzera, titolari inamovibili, che adesso non ci saranno fino a dopo la sosta. Quindi bisogna inserire dei ragazzi fuori quota della Juniores, che “butti” in prima squadra in un campionato tutto diverso rispetto a quello che sono abituati a giocare. Per loro non è semplice, me ne rendo conto. Mancano giocatori, cerchiamo di metterci a posto e proviamo a fare risultato. Metteremo in avanti un po' di qualità e porteremo in campo un po' di proiettili, anche se non abbiamo mai fatto la guerra».

L’occasione per i più giovani potrebbe essere quella di mettersi in luce: «Chi gioca in prima squadra ha parecchia euforia, non vi è timore reverenziale. - sottolinea il mister - Non vedono l’ora di giocare con noi, e quest’anno è probabile che arriveranno anche dei 2005 e dei 2004. Quando prendono confidenza poi diventano anche importanti, come è successo in passato a Gazzera ed a Maruca, che sono del 2003 e si sono rivelati fondamentali. Siamo stati fortunati perché oggi è molto difficile trovare dei giovani che hanno voglia di fare dei sacrifici. La maggioranza preferisce andare in giro invece di impegnarsi nello sport. Però su quelli che hanno un minimo di testa si può contare. E sono tanti i quali che, pur avendo talento ed i presupposti per crescere, si perdono e smettono e non fanno più sport, non solo calcio. È un problema molto serio, sono veramente in pochi quelli che vogliono impegnarsi ed andare avanti».

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