Contagi in risalita, adesso fa paura la quarta ondata della pandemia
Sono in risalita i contagi e adesso la quarta ondata della pandemia da Coronavirus fa paura. Infatti una donna di 86 anni che aveva contratto il Covid-19 è deceduta. Non era ricoverata all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta ma nella struttura di Variney a Gignod destinata ai malati Covid. L'ultimo decesso risaliva al 21 settembre scorso. Sale così a 475 il numero di vittime della pandemia in Valle d’Aosta. Nelle ultime 24 ore in Valle d'Aosta sono stati rilevati 19 nuovi casi positivi e ci sono stati tre guariti. I contagiati attuali sono 115, di cui 7 ricoverati al “Parini”, nessuno dei quali in terapia intensiva.
nelle Case di riposo
Nella serata di ieri, venerdì 12, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato nella una nuova ordinanza in materia di prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica che prevede la temporanea sospensione da lunedì prossimo, 15 novembre, delle visite dei familiari e le uscite degli ospiti per motivi non sanitari, relativamente alle strutture residenziali socio-assistenziali per anziani e socio-sanitarie per il trattamento delle demenze. Adottato su richiesta dell’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali, il divieto rimarrà in vigore sino al prossimo venerdì 3 dicembre, termine entro il quale si prevede di ottenere, compatibilmente con l’evolversi della situazione epidemiologica, una risposta anticorpale efficace degli ospiti e degli operatori a seguito della somministrazione della terza dose vaccinale attualmente in corso.
del Reparto di Rianimazione
Due medici in servizio nel Reparto di Rianimazione dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” sono risultati positivi al Covid-19. Avevano appena fatto la terza dose di vaccino. Al manifestarsi di alcuni sintomi sono stati sottoposti a tampone di controllo, da cui è emersa la loro positività. I 2 operatori sanitari stanno bene. «Considerando anche medici no vax, chi si è licenziato, gli operatori sospesi e le carenze croniche in organico rispetto all'inizio della pandemia, in ospedale c'è molto meno personale» commenta il coordinatore dell'emergenza sanitaria Luca Montagnani.
Covid, peggiora la situazione
Nella settimana da mercoledì 3 a martedì 9 novembre si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi al Covid per 100.000 abitanti (66) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (51,5 per cento) rispetto alla settimana precedente.
Restano sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (7 per cento) e in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. E' quanto si legge nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Sul fronte delle vaccinazioni, il 71,6 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale per il Covid-19 (media nazionale 76,4 per cento) a cui si deve aggiungere un ulteriore 2,8 per cento (2,6 per cento) che ha ricevuto solo la prima dose. Il tasso di copertura vaccinale con dose booster è del 34,3 per cento (media Italia 39,5 per cento), il tasso di copertura vaccinale con dose aggiuntiva è del 2,3 per cento (43,1 per cento).
le classi in quarantena
Tutti a casa i bambini frequentanti la scuola primaria dell’Istituto scolastico San Giuseppe di Aosta. Questo perché 2 classi, la seconda e la quinta, sono finite in quarantena dopo la scoperta di 4 casi di positività al Covid-19, di cui 3 in una stessa classe. Oltre agli alunni, sono andati in isolamento anche i loro insegnanti, alcuni dei quali ruotando su più classi hanno lasciato scoperte quelle “sane”.
Da qui la decisione di chiudere la scuola primaria fino a lunedì prossimo, 15 novembre. La quarantena finirà martedì 16 per gli insegnanti che hanno completato il ciclo vaccinale e che risultino negativo ad un tampone antigenico, venerdì 19 novembre per i docenti non vaccinati e per gli alunni che risultino negativi ad un tampone. Resta aperta la scuola dell’infanzia.
In Valle d'Aosta sono 6 le classi attualmente in quarantena. Si tratta di una classe al Tur Itpr Corrado Gex di Aosta, una classe alla scuola secondaria di primo grado di Nus, una classe alla primaria e una classe alla scuola dell'infanzia di Ayas, 2 classi all'Istituto San Giuseppe di Aosta. In totale, le misure restrittive disposte dal servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Usl della Valle d'Aosta riguardano 105 alunni e 33 tra insegnanti e educatori. A queste classi nella serata di ieri, venerdì 12, se ne sono aggiunte ulteriori 3: 2 della primaria Abbé Prosper Duc a Châtillon e una alla San Giuseppe di Aosta. Sono invece in sorveglianza sanitaria altre 3 classi di 3 scuole del territorio regionale, per un totale di 53 alunni e 19 insegnanti. Nello specifico si tratta di una classe al Liceo classico di Aosta, una classe alla scuola secondaria di primo grado di Variney e una classe alla scuola secondaria di primo grado di Quart.
L’economia valdostana colpita più a lungo dall’epidemia
La Banca d'Italia mercoledì scorso, 10 novembre, ha presentato nella filiale di Aosta, guidata da Simone D'Inverno, l'aggiornamento congiunturale sull'andamento dell'economia. In sintesi, «Le attese delle imprese sono positive in tutti i principali comparti di attività», dall'industria alle costruzioni, dal turismo ai servizi. Luciana Aimone Gigio dell'Aret della Banca d'Italia di Torino ha aggiunto che «Ordini e fatturato sono in crescita per i prossimi mesi» e anche gli investimenti saranno in aumento, soprattutto nel 2022.
L'incertezza del Covid-19 non è però alle spalle. Sulla crescita dell'economia, in cui i livelli del ricorso a «Misure di sostegno e ammortizzatori sociali restano comunque molto alti nei primi 9 mesi rispetto alla serie storica precedente la pandemia», ha osservato Luciana Aimone Gigio, «Pesano fattori di incertezza sull'andamento della pandemia» e «Le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime». Insomma, la pandemia di Covid-19 «Ha colpito molto di più e più a lungo» la Valle d'Aosta rispetto al resto d'Italia, ha commentato il responsabile della filiale di Aosta della Banca d'Italia Simone D'Inverno. .
delle materie prime
I prezzi delle materie prime hanno subito rincari preoccupanti. A lanciare un grido d’allarme è il presidente di Confcommercio-Fipe Valle d’Aosta Graziano Domindiato. «Le materie prime alle stelle - commenta Graziano Dominidiato - stanno nuovamente mettendo in seria difficoltà i nostri bar e ristoranti. Questa escalation in negativo dei prezzi deve essere fermata prima che sia troppo tardi e la situazione diventi irreparabile. Basta infierire su uno dei settori maggiormente colpiti negli ultimi 2 anni di pandemia. Tutto ciò rappresenta un vero e proprio paradosso in linea con le altre difficoltà del mercato post pandemia. Il mondo è cambiato tanto da doversi preoccupare nel reperire i generi di prima necessità». Per questo motivo, a livello nazionale la Confcommercio sottolinea ha chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di istituire subito un tavolo di monitoraggio, chiamando tutte le componenti della filiera dalla produzione alla distribuzione e ovviamente alla ristorazione .
sull’impatto del Covid
In Valle d'Aosta sono 829 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 arrivate all'Inail nel periodo tra gennaio 2020 e settembre 2021. Secondo la relazione annuale dell'Inail, 2 di queste hanno avuto esito mortale. Nel dettaglio, 643 denunce riguardavano donne (77,6 per cento) e 186 uomini (22,4 per cento). Nella divisione per classi di età la fascia in cui sono state registrate più denunce va dai 50 ai 64 anni (359, ovvero il 43,3 per cento). «Rispetto alla data di rilevazione del 31 agosto 2021 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 4 casi (0,5 per cento, inferiore al +0,9 per cento nazionale), tutti avvenuti ad agosto 2021», si legge nel rapporto. L'analisi evidenzia che la maggior parte dei contagi in Valle d'Aosta «Sono riconducibili all'anno 2020 (86,1 per cento del totale) mentre il fenomeno risulta più contenuto nei primi nove mesi del 2021, in linea con quanto osservato a livello nazionale». Il 78,9 per cento «Delle denunce codificate per attività economica (Ateco) riguarda il settore “Sanità e assistenza sociale” (55,2 per cento)» e «Gli organi preposti alla sanità, come le Asl, dell'Amministrazione pubblica (23,7 per cento). Le professionalità più colpite sono gli operatori socio sanitari, infermieri, dirigenti sanitari e operatori socio assistenziali». Il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 10,3 per cento delle denunce: 9 su 10 provengono dall'attività di “Ricerca, selezione, fornitura di personale” con lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità, tra i più colpiti infermieri e operatori sanitari.