I pendolari: «Troppi disagi, urgente un tavolo di confronto sui tanti problemi della linea ferroviaria tra Torino e Aosta»
Con la ripresa delle attività dopo il lungo periodo di chiusure ed incertezze legate al Covid-19, si ripropone fortemente il tema del trasporto pubblico, in particolare quello ferroviario sulla linea Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta di nostro interesse. Le difficoltà riscontrate dai pendolari legate alla limitata capienza dei treni bimodali che non consentono di mantenere gli opportuni distanziamenti di sicurezza sanitaria, denunciate sui quotidiani in questi giorni, ci danno lo spunto per riprendere i problemi già sollevati in occasione del cambio orario dello scorso anno che avevano generato forti proteste da parte dei pendolari piemontesi, prese di posizione da parte di alcune amministrazioni comunali, interrogazioni nel Consiglio regionale del Piemonte, nonché l’impegno dell’assessore piemontese ai Trasporti Gabusi ad avviare un tavolo di confronto con il competente assessorato della Regione Valle d’Aosta. Ci corre l’obbligo di sottolineare che i problemi di orario permanenti dallo scorso anno (taglio indiscriminato della fermata di Borgofranco e soppressione delle fermate intermedie tra Ivrea e Chivasso) e quelli all’onore delle cronache di questi giorni (sovraffollamento dei treni bimodali) derivano entrambi da scelte sbagliate e controproducenti prese dalla Regione Valle d’Aosta. La prima è l’assurdità della rivendicazione da parte della Regione Valle d’Aosta di essere titolare del servizio ferroviario non nei propri confini territoriali, quindi fino a Pont-Saint-Martin, bensì fino a Ivrea, avendo quindi il potere di chiudere di fatto l’importante stazione di Borgofranco e di sopprimere fermate tra Ivrea e Chivasso. Situazione accettata passivamente dalle Giunte regionali piemontesi, di ieri e di oggi, perché faceva comodo che i treni fossero pagati dalla Valle d’Aosta, ma non certo dai pendolari canavesani! L’altro errore imperdonabile della Regione Valle d’Aosta è stato puntare sui treni bimodali invece che sulla elettrificazione della linea quando era facile prevedere che ci sarebbero stati problemi con la trazione diesel nel passante ferroviario di Torino. Per tempo, invece, la Regione Piemonte operò per l’elettrificazione della tratta Ivrea - Chivasso. Il taglio del servizio ferroviario per gli utenti dei Comuni intermedi della linea, che di anno in anno si sono visti diminuire le fermate dei treni più comodi come orari e percorrenza, si è ripresentato durante il lockdown. In particolare ci riferiamo alla soppressione delle fermate intermedie di Strambino alle 7.38 e Caluso alle 7.46 (dopo che in anni precedenti era già stata cancellata la fermata di Montanaro), del treno che prima del Covid era denominato n. 10002, il quale partendo da Ivrea alle 7.32 portava direttamente a Torino entro le 8.30 circa. Questo ennesimo taglio ha colpito proprio nell'orario di punta e ha costretto, e costringe tuttora, le persone ad allungare i tempi di percorrenza o a veder fallire le coincidenze a Chivasso dove soli 5 minuti sono concessi per acchiappare al volo i treni provenienti da Milano e diretti a Torino. Molti utenti hanno così deciso di abbandonare il servizio pubblico ferroviario per raggiungere con mezzi privati la stazione di Chivasso se non direttamente Torino, contribuendo così a peggiorare la qualità dell'aria del capoluogo piemontese e la salute dei cittadini, in sostanza il fallimento di qualsiasi politica di trasporto pubblico. La situazione per gli utenti piemontesi della linea Aosta - Torino non è più accettabile! Val la pena sottolineare che sulla Aosta - Torino la grande maggioranza dell’utenza è piemontese e quindi sarebbe un ennesimo e inaccettabile torto una paventata tariffazione punitiva per loro. Un ennesimo torto, dovremmo dire, visto che, sempre a causa della cosiddetta “valdostanità” della linea, la tratta Chivasso - Ivrea è stata esclusa dal SFM di Torino, che comprende tratte molto meno frequentate della Chivasso - Ivrea! È indispensabile che venga urgentemente avviato un confronto tra le due Regioni come chiediamo da anni, con l’obiettivo di raggiungere un compromesso accettabile tra le esigenze degli utenti del treno. Entrambe le Associazioni dei pendolari presenti sulla linea chiedono con forza di partecipare a questo confronto, con l’obiettivo di risolvere prioritariamente i problemi prima della revisione dell'orario ferroviario per la stagione invernale.
stanchi Valle d’Aosta