Il sogno americano rivive nell’ultimo libro del fotografo Stefano Torrione
Stefano Torrione con il libro fotografico autoprodotto American Chrome, ci porta dentro il sogno americano, non quello visto nei film o attraverso le pagine dei giornali, ma vissuto in una serie di viaggi on the road che da San Francisco sulla East Coast lo hanno portato nell’America più profonda, fino ad arrivare a New York e a quel Ground Zero che cambiò il destino del mondo. Un viaggio a stelle e strisce attraverso 105 fotografie a colori, totalmente inedite, scattate su pellicola Kodachrome, quando ancora il digitale doveva nascere e quando la fine di un millennio salutava l’alba di un nuovo secolo. Rullino dopo rullino, chilometro dopo chilometro, molti dei quali percorsi a bordo di una vecchia Ford Escort che da San Francisco non lo abbandonò fino alla Grande Mela, Stefano Torrione racconta attraverso le sue fotografie l’America così com’era e forse come è ancora oggi, senza edulcorare situazioni, persone, ma impressionando sulla pellicola gli incontri, i paesaggi che si estendono a perdita d’occhio, i cieli illuminati dall’insegna al neon di un diner, i deserti, i rodei, i nativi americani, fino all’abbraccio di 2 ragazzi durante la terza commemorazione delle Torri Gemelle a New York. Nelle prime pagine del libro trovano spazio anche un inedito ritratto di Lawrence Ferlinghetti a City Lights oltre alle immagini degli ultimi italiani di North Beach a Frisco. Le immagini parlano da sole, ci sono solo delle didascalie ad accompagnarle a ricordare il luogo dello scatto, nessuna data, nessun commento scritto, perché le fotografie sono il racconto stesso e il tempo della narrazione è scandito solo dalle pagine che vengono sfogliate e che una foto dopo l’altra catturano e ammaliano il lettore. Il libro non ha alcuna introduzione o nota dell’autore, ma solo un breve racconto di Allegra Baggio Corradi che in questo caso diventa la penna “beat” di Stefano Torrione. Il testo mette in parole le impressioni, e i ricordi ancora vivi, degli incontri fortuiti impressi nella memoria oltre che sulla pellicola Kodachrome durante tutti quei viaggi negli Stati Uniti d’America. Il libro American Chrome può essere acquistato su www.stefanotorrione.com e nelle migliori librerie. «Sono fotografie scattate tra il 1990 e il 2004, - racconta Stefano Torrione - quando sono partito per gli Stati Uniti perché volevo vivere là. Ci sono rimasto un anno intero, poi sono rientrato in Italia e quindi sono ritornato negli Usa. Ho trovato una scatola con questi rullini durante il periodo di confinamento dovuto alla pandemia da Coronavirus. Da qui l’idea di un libro che narrasse il mito americano dal cinema, alla musica, alla letteratura». Alla luce di questa pubblicazione, è previsto un altro viaggio negli Stati Uniti? «No, ma ai primi di dicembre uscirà un libro in anteprima assoluta sulla Valle d’Aosta - risponde Stefano Torrione - che sarà un omaggio alla mia terra. Al momento, però, non posso aggiungere altro pr non rovinare la sorpresa».
Stefano Torrione, classe 1962, dopo la laurea in Scienze Politiche si dedica esclusivamente alla professione di fotografo, occupandosi in prevalenza di reportage geografico ed etnografico. Dal 1992 è fotografo di Epoca e nel 1994 vince ad Arles, in Francia, il prestigioso Panorama European Kodak Award. Successivamente pubblica importanti servizi su numerose riviste italiane e straniere - National Geographic Italia, Geo, Panorama Travel, Meridiani Montagne, Traveller e Rutas del Mundi. solo per citare alcune testate - continuando a viaggiare e testimoniando con le sue fotografie la realtà di moltissimi Paesi. Ha all’attivo diverse pubblicazioni monografiche e ha preso parte a numerose esposizioni personali e collettive. Dal 2009 sviluppa progetti fotografici continuativi sui territori alpini. Da queste esperienze fotografiche sono nate le pubblicazioni La grande Guerra Bianca (2018) e Spiriti d’inverno (2019), entrambe edite dalla propria indipendente casa editrice Stefano Torrione Photography. Attualmente vive e lavora a Milano.