Un tecnico il nuovo Assessore? «Meglio di no» Ma la nuova maggioranza «inciampa» in aula

Un tecnico il nuovo Assessore? «Meglio di no» Ma la nuova maggioranza «inciampa» in aula
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La nuova maggioranza regionale a 19 - cioè senza Erika Guichardaz e Chiara Minelli - «inciampa» alla prima seduta del Consiglio Valle a causa della cosiddetta «Tampon tax». La mozione - depositata dai gruppi Federalisti Progressisti-Pd, Alliance Valdôtaine, VdA Unie e Uv e discussa nella sessione pomeridiana di giovedì scorso, 4 novembre - intendeva impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota Iva agevolata del 4 per cento sull’acquisto dei prodotti igienico-sanitari femminili. Nella votazione a scrutinio segreto raccoglie però soltanto 16 “sì”, e pensare che sulla carta ai 19 della maggioranza (non si dimentichi però che la proposta non portava la firma di Restano del Gruppo misto) si aggiungevano anche i voti delle dissidenti Chiara Minelli e Erika Guichardaz, come annunciato in aula. Alla fine risultano ben 5 quindi i voti che mancano all’appello della maggioranza, franchi tiratori che affossano l’iniziativa (8 contrari, 11 astensioni e 16 a favore).

Erik Lavevaz: “Disponibile

a rimettere il mandato”

«Non posso interpretare segnali criptici come quelli emersi giovedì sera in Consiglio: non sono un indovino. - è la dichiarazione del presidente della Regione Erik Lavevaz riportata ieri sera dall’Ansa - Io sono disponibilissimo, e l'ho già detto, a rimettere il mandato nel momento in cui le cose non dovessero andare bene. Non sono affatto attaccato alla poltrona. Però sono invece attaccato agli indirizzi politici che il mio movimento, l'Uv, ha dato: io vado avanti su quella linea, concordando con la mia maggioranza il percorso amministrativo. Se qualcuno, all'interno della coalizione, ha qualcosa da dire e da dirmi, sono ben pronto ad ascoltarlo».

Quale assessore?

Il giorno prima in aula si era discusso anche del reintegro della Giunta. «Sono trascorsi quasi 6 mesi dalle dimissioni di Chiara Minelli» da assessora all'Ambiente e ai Trasporti. Una situazione «Non accettabile in tempi normali e del tutto insostenibile nel periodo storico che stiamo attraversando in cui il governo dovrebbe correre per affrontare i problemi». Parole della leghista Nicoletta Spelgatti, ex presidente della Regione, mercoledì scorso, 3 novembre, in Consiglio Valle.

Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, replica: «Sicuramente siamo stati troppo ottimisti su certe scadenze. Speravamo di avere una coda della gestione pandemica più corta». Nicoletta Spelgatti con un'interpellanza ha chiesto conto della nomina di un assessore tecnico al posto di Minelli. E Lavevaz ha «chiuso» sulla figura tecnica: «Non sono state sicuramente dichiarazioni che ho fatto io. Sul fatto che questo assessore debba essere un tecnico io non credo sia necessario. Le forze politiche lo definiranno. Spero che non sia un tecnico».

«La nomina dell'Assessore è l'ultimo passaggio di un percorso di ricomposizione della maggioranza, di tagliando che è in corso. Stamattina abbiamo preso atto di una serie di modifiche dei gruppi, nell'ultimo Consiglio si è fatta chiarezza sulla composizione del perimetro della maggioranza, questo passaggio è stato fatto». Poi l’annuncio: «La prossima settimana ci sarà un passaggio con le forze politiche che sostengono la maggioranza per affrontare i temi prioritari per i prossimi mesi e per trovare una quadra sulla ricomposizione della giunta».

La diffidaIl Partito Democratico della Valle d'Aosta ha inviato una diffida formale a Chiara Minelli ed Erika Guichardaz sull'utilizzo del nome e del simbolo del Progetto Civico Progressista. «Abbiamo atteso fino all'ultimo e, soprattutto, abbiamo atteso che prevalesse il buon senso e il rispetto della storia comune», scrive in una nota il commissario del Pd valdostano, Umberto D'Ottavio. «Per questo ci vediamo costretti ad una diffida formale nei confronti del gruppo regionale composto dalle due ex consigliere di maggioranza che hanno deciso di continuare ad utilizzare il nome di Progetto Civico Progressista», aggiunge il commissario. Che spiega: «Quel nome è legato al simbolo consegnato in tribunale al momento della presentazione delle liste elettorali, in Regione e al Comune di Aosta e non può, da nessuno, essere modificato. Ribadiamo che la proprietà e la disponibilità del nome e del simbolo non è nelle mani di due consigliere regionali e ogni tentativo di appropriazione e, peggio ancora, modifica del simbolo depositato ci troverà costretti a esprimere condanna».Pcp: “Chiariremo tutto”

L’uscita dalla maggioranza e la separazione dell'originario gruppo regionale in 2 parti «costituiscono fatti politici rilevanti che il Tavolo di coordinamento di Progetto Civico Progressista ritiene debbano essere oggetto di una puntuale ricostruzione» si legge in una nota, e per questo è stata organizzata una conferenza stampa giovedì prossimo, 11 novembre, alle 18, al Bar Société en Ville accanto al salone Bcc all’Arco d’Augusto. «Sarà illustrato un documento che pone a raffronto il Programma di legislatura concordato a settembre 2020 fra progressisti ed autonomisti, il documento per la verifica programmatica presentato agli autonomisti nel giugno 2021 da tutto il gruppo consiliare di Pcp e le scelte effettuate dalla attuale maggioranza da giugno ad oggi».

Stella Alpina aspetta Baccega?Dopo il sodalizio che li aveva visti fianco a fianco alle scorse elezioni regionali, si è ufficializzata mercoledì scorso, 3 novembre, in aula la separazione consensuale tra i gruppi Alliance Valdôtaine e Stella Alpina che proseguiranno i loro rispettivi percorsi politici in autonomia. I consiglieri Pierluigi Marquis e l'assessore alle Finanze Carlo Marzi hanno costituito il gruppo Stella Alpina, di cui Marquis è capogruppo e Marzi vice, mentre i consiglieri Albert Chatrian e Luigi Bertschy hanno costituito il gruppo Alliance Valdôtaine, ricoprendo i rispettivi ruoli di capogruppo e vice.

«Con gli amici di Alliance Valdôtaine abbiamo condiviso la proposta elettorale che è stata premiata alle elezioni del 2020, abbiamo dato fiducia al governo Lavevaz e intendiamo continuare ad appoggiarlo», afferma il capogruppo di Stella Alpina. «Tuttavia - aggiunge - a causa di una continua disaffezione della politica, la dirigenza di Stella Alpina ha chiesto ai consiglieri un'azione di coraggio e di generosità per dare un contributo al rilancio del movimento». Sulla linea politica che il gruppo di Stella Alpina seguirà il consigliere Pierluigi Marquis anticipa: «Parteciperemo attivamente al sostegno del governo e collaboreremo con chi vorrà condividere il confronto sui temi piuttosto che su sterili questioni ideologiche per restituire il benessere alla comunità valdostana».

Al di là delle versioni ufficiali, pare sia in corso il «corteggiamento» nei confronti di Mauro Baccega di Pour l’Autonomie. E per Baccega sarebbe alla fine un ritorno a casa, visto che in Stella Alpina ha trascorso buona parte della sua carriera politica. Non solo: il gruppo passerebbe a 3 consiglieri, acquistando peso specifico.

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