Caso Betemps, gli inquirenti seguono la pista dell’omicidio
Si infittisce il mistero sulla morte di Giuseppe “Pino” Betemps, 72 anni, di Saint-Christophe, il cui corpo ormai privo di vita è stato trovato la mattina di martedì 19 ottobre, nella cantina della sua abitazione a Marseillan con una corda intorno al collo. L’autopsia disposta dalla Procura ha rivelato altri particolari, oltre al fatto che era deceduto da almeno 4 giorni, che avvalorano la tesi dell’omicidio rispetto a quella del suicidio. Gli ulteriori accertamenti medico-legali hanno infatti rilevato delle ferite alla nuca, oltre alla frattura di un polso e del naso. La corda, attorno al collo, potrebbe essere stata utilizzata per “finire” il pensionato. L'autopsia non ha saputo dire però con certezza quale sia stata la causa del decesso. Gli uomini della Squadra mobile, che stanno svolgendo le indagini coordinati dal pubblico ministero Giovanni Roteglia, ora attendono i risultati degli ultimi rilievi svolti dai colleghi della Polizia scientifica. La Procura aveva aperto da subito un fascicolo per omicidio a carico di ignoti, ma non aveva escluso neppure l'ipotesi del suicidio. Tesi che, a 2 settimane dal ritrovamento del cadavere, sembra perdere, appunto, fondamento. Durante la perquisizione dell'appartamento dell'uomo sono stati trovati anche 1.500 euro in contanti, circostanza che fa scartare l'ipotesi del delitto a scopo di rapina. Ciò perché l’assenza di intrusioni evidenti spinge a supporre che non siano stati sottratti altri soldi.
L'allarme era stato dato dai vicini di casa, i coniugi Riccardo Fonte e Enrica Petitjacques, che erano intervenuti a prestare soccorso al fratello della vittima, Franco, 68 anni, ora ricoverato all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. L'uomo, disabile, era stato trovato privo di sensi, infreddolito e denutrito, sulla porta di casa. Solo dopo, Riccardo Fonte ha trovato Pino Betemps steso a terra in cantina, morto almeno da 4 giorni. Enrica Petitjacques ammette: «Certo che siamo preoccupati, io e mio marito. Siamo anziani, viviamo qui, sapere che c'è gente pericolosa in giro ci fa paura. Siamo stati noi a dare l'allarme. Abbiamo prima soccorso Franco, il fratello, e poi mio marito ha trovato Pino. Ora siamo preoccupati, speriamo che la Polizia scopra al più presto chi lo ha ucciso».
«Quando ho visto Franco Betemps per terra davanti a casa - riferisce Riccardo Fonte - mi sono avvicinato per vedere come stava, l’ho toccato e mi sono reso conto che era gelido. Mi sono preoccupato e ho chiamato i soccorsi. È giunta un’ambulanza e gli hanno messo una flebo. Poi ci siamo accorti che sia l’Ape che la macchina dei fratelli Betemps erano al loro posto. Così ci siamo chiesti dove fosse Pino e siamo andati a cercarlo in casa. Fino alla scoperta del corpo in cantina»
I poliziotti hanno fatto un altro sopralluogo. Ancora da chiarire il movente. gli investigatori non tralasciano nessuna pista, dalla rapina finita male alla discussione per futili motivi fino. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona sembrerebbe non sia emerso nulla di utile alle indagini. Pino Betemps faceva una vita piuttosto solitaria «Quasi da eremita - commenta il sindaco di Saint-Christophe Paolo Cheney - ed è per questa ragione che non mi capacito che possa essere stato ucciso. Sembra surreale. Aveva sempre rifiutato l'aiuto degli assistenti sociali per il fratello, non voleva nessuno. Non posso immaginare chi e soprattutto perché ucciderlo. Un vero giallo».
«Qualche settimana fa - continua Enrica Petitjacques, la vicina di casa della vittima - Pino aveva trovato in casa un ragazzo che forse stava cercando di rubare e lo aveva cacciato. Un anno fa, anche a casa nostra erano entrati i ladri, ma al mio arrivo sono fuggiti». La casa dei fratelli Betemps versa nel più completo disordine ed è invasa dai rifiuti. Una situazione che non facilita gli accertamenti da parte degli inquirenti. Insomma, il quadro complessivo presenta ancora diverse zone d’ombra, per cui del caso verrà investita anche la Polizia scientifica di Torino.