Scandalo sanità, difesa di Barmasse: è polemica sull’intervento di Lavevaz
Per «Evitare il ripetersi di insinuazioni relative al mio operato e nel segno della massima trasparenza», oltre a voler «Salvaguardare l'immagine dell'Amministrazione regionale e di quella dell'azienda Usl», l'assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, ha annunciato mercoledì scorso, 3 novembre, in Consiglio Valle che sua «Ferma intenzione richiedere un audit interno all'Usl per verificare sia le modalità di applicazione della predetta procedura di selezione del personale, introducendo altresì la verbalizzazione delle attività poste in capo all'Usl nel procedimento, sia la corretta applicazione dei regolamenti aziendali in materia di attribuzione e mantenimento di incarichi apicali. Di tali verifiche sarà richiesto che l'Usl fornisca le risultanze all'Assessorato».
Roberto Barmasse ha aggiunto in aula: «Ribadisco la mia totale estraneità a qualunque forma di condizionamento o, peggio, di raccomandazione di chiunque nell'ambito del mio operato di Assessore alla Sanità. Preciso che l'operato dell'Assessore si svolge nell'ambito di un continuo confronto tra Usl e strutture regionali competenti per materia, per cui le numerose problematiche vengono quotidianamente affrontate in specifici tavoli di lavoro, il cui operato deve svolgersi in coerenza con tutti gli atti di programmazione e di indirizzo regionale approvati dal governo regionale». Per l'assessore Barmasse «Questo non travalica il preciso confine tra chi dà indicazioni di tipo politico e le scelte gestionali-amministrative, le quali stanno in capo ai tecnici aziendali e regionali che, nel rispetto della legittimità delle scelte, propongono ai decisori le soluzioni più corrette e percorribili. Questo è stato sempre il mio modo di procedere nel rispetto dei ruoli di ognuno».
Il vicecapogruppo della Lega Stefano Aggravi aveva presentato un'interrogazione con risposta immediata sul tema del possibile «Danno di reputazione» delle inchieste della Procura verso l'Usl di Aosta. «Sono soddisfatto dell'annuncio della procedura di audit interno» ha replicato Aggravi.
Dal canto suo, il presidente della Regione Erik Lavevaz - in merito alle inchieste della Procura su presunti favoritismi nelle assunzioni interinali e nella somministrazione dei vaccini Covid-19 - ha dichiarato: «Se avessi il minimo dubbio che l'assessore» alla Sanità Roberto Barmasse «Avesse mosso un dito in tal senso, sarei il primo a chiedere le sue dimissioni». Il presidente Erik Lavevaz ha poi aggiunto: «Credo che ci voglia più rispetto per le persone e per il lavoro di tutti, senza strumentalizzazioni e manipolazioni». Il presidente Erik Lavevaz ha quindi assicurato che «L’assessore e i vertici dell'azienda hanno oggi la mia più totale fiducia. Agiamo ancora in una situazione di emergenza: ma garantisco il mio impegno, insieme a quello dell'Assessore e del Commissario dell'azienda, per vigilare affinché tutti i processi e tutti i passaggi siano svolti nel totale rispetto delle regole e dei procedimenti». Erik Lavevaz ha anche attaccato gli organi di informazione per la pubblicazione di stralci della richiesta di archiviazione che ha riguardato l’assessore Barmasse: «Credo che sia anomalo che l'ampio spazio dedicato dai mezzi di informazione coincida con una richiesta di archiviazione: ma i documenti che sono stati trattati dai cronisti sono conditi da considerazioni di ordine generale e difficilmente riconducibili a eventi specifici». Per il Presidente della Regione «Il ruolo dell'Assessorato è stato esercitato vigilando e intervenendo quando necessario». Secondo Erik Lavevaz «È quello che è avvenuto quando, nella fase più difficile per l'ospedale regionale, l'intervento dell'Assessore ha permesso di risolvere una criticità che avrebbe altrimenti bloccato interventi chirurgici salvavita. Essersi attivato per sbloccare degli interventi salvavita può essere considerato “clientelismo” o una questione eticamente discutibile? Sono personalmente molto amareggiato».
Sul presunto ritardo nella pubblicazione del concorso per il posto di Primario delle Chirurgie, che avrebbe penalizzato il medico Flavio Peinetti, ex consigliere regionale, per Erik Lavevaz «L’assessore ha semplicemente richiesto che i termini per la pubblicazione di un bando fossero rispettati e non ne venisse anticipata la pubblicazione solo per la richiesta interessata di un possibile candidato. Se l'Assessore si fosse comportato diversamente, allora sì che si sarebbe trattato di un'ingerenza non legittima. Anche in questo caso, invece, l'Assessore si è fatto garante del sistema».
Critiche dal PcpIl Tavolo di coordinamento di Progetto Civico Progressista, a seguito delle risposte del presidente Erik Lavevaz e dell'assessore alla Sanità Roberto Barmasse alle interrogazioni a risposta immediata relative all'esito delle indagini sulla sanità valdostana, in una nota «Esprime sconcerto rispetto alla minimizzazione del quadro che è stato delineato dagli inquirenti. Il Presidente ha definito "anomalo l'ampio spazio dedicato dai mezzi di informazione" e l'Assessore ha parlato di "illazioni" che fanno "nascere dei dubbi sull'operato di tutti, anche perché strumentali ad altre finalità che sono distanti dal perseguire il buon funzionamento del sistema sanitario regionale"». Secondo Progetto Civico Progressista «Come sottolineato dal presidente Lavevaz, l’Assessorato ha un ruolo di controllo sull'operato dei vertici dell’Azienda Usl e quindi la situazione della sanità in regione, definita dagli inquirenti di grave e inquietante "clientelismo, pressapochismo e favoritismo", meritava una presa di posizione molto più forte da parte delle Istituzioni per stabilire le distanze da chi ha operato in aperto contrasto con il bene comune e la meritocrazia».
Invece Progetto Civico Progressista accoglie con favore «La proposta dell'assessore Barmasse di istituire un audit interno all'Azienda Usl per verificare l'operato della stessa, auspicando che tale strumento venga istituito garantendo terzietà, autonomia e indipendenza al fine di esaminare in modo approfondito e oggettivo quanto emerso».