«Il pedaggio sull’autostrada del Monte Bianco potrebbe aumentare del 9,21 per cento»
Il costo dei pedaggi, già piuttosto oneroso, dell'autostrada valdostana potrebbe subire nuovi aumenti. La Rav Spa, la società che si occupa di gestire il tratto autostradale tra Aosta e Courmayeur, è «L'unica a non aver sbloccato le tariffe, il rischio è che i costi dei pedaggi possano aumentare del 9,21 per cento a partire da gennaio 2022». Lo ha riferito l'assessore regionale alle società partecipate, Luciano Caveri, giovedì scorso, 4 novembre, in Consiglio Valle in risposta ad un'interpellanza proposta dai consiglieri della Lega VdA Raffaella Foudraz e Christian Ganis che chiedevano al governo regionale le possibili soluzioni «volte a ridurre i costi delle autostrade della Valle d'Aosta, anche considerati i numerosi cantieri presenti sulla tratta valdostana».
«Le Regioni di ogni colore dovrebbero ribellarsi alla gestione monopolistica delle autostrade» aggiunge Luciano Caveri, ribadendo che la soluzione per contrastare i crescenti costi dei pedaggi autostradali «Può passare o dalla rinegoziazione delle concessioni da parte dello Stato o dalla richiesta formale di intervento della Commissione concorrenza dell'Unione europea».
«L'aumento delle tariffe autostradali - ha spiegato l’Assessore - risale al momento della proroga per le società Rav, Sav e Traforo del Monte Bianco delle scadenze delle concessioni al 2032. Sono concessioni che prevedono aumenti periodici intollerabili per la comunità, ma la materia è nelle mani del governo nazionale, atteso che la Regione Valle d'Aosta è soltanto socio di minoranza, non ha modo di incidere, se non attraverso un'interlocuzione a livello nazionale che dovrebbe riguardare l'intero sistema autostradale».
«Abbiamo in programma un incontro con l'amministatore delegato della Rav e del gruppo Autostrade - conclude Luciano Caveri - in cui esprimerò tutta la nostra insoddisfazione sulla gestione dei numerosi cantieri» che, dopo il crollo del ponte Morandi, sono diventati «La foglia di fico di decenni di scarsa attenzione alle infrastrutture».