Corte dei conti, l’assicurazione paga (quasi) per tutti

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Sospiro di sollievo per buona parte dei consiglieri regionali (tra attuali ed ex) condannati dalla Corte dei Conti per la ricapitalizzazione del Casinò di Saint-Vincent. A 18 - in tutto - era stato chiesto un risarcimento «monstre»: 16 milioni in totale, 586mila euro la richiesta minima, 2 milioni e 400mila euro a testa ad Augusto Rollandin, Mauro Baccega ed Ego Perron. Sono 14 i consiglieri regionali che avevano stipulato polizze assicurative individuali presso l’Aig Europe. Tutti tranne Stefano Borrello, Pierluigi Marquis e Mauro Baccega per i quali l’assicurazione, i Lloyd’s, ha già saldato il conto (solo parzialmente per Baccega: 1 milione) e Leonardo La Torre, che aveva già provveduto ad anticipare quanto in un primo tempo dovuto, quindi un importo ben più alto. In un primo tempo la compagnia Aig aveva chiuso le porte alla possibilità di un risarcimento. Nei giorni scorsi invece ha proposto una transazione a 11 dei 14 in questione: l’assicurazione paga il 90 per cento, il restante 10 per cento rimane a carico del consigliere. Transazione accettata da tutti gli interessati. Sono rimasti fuori dalla trattativa in 3: Emily Rini (che non aveva rinnovato la polizza), Augusto Rollandin ed Ego Perron. Evidentemente per questi ultimi 2 ha fatto la differenza l’entità del risarcimento.

Augusto Rollandin, Mauro Baccega ed Ego Perron sono chiamati a rifondere 2,4 milioni di euro a testa. E’ di 586.666 euro invece il risarcimento a carico di Aurelio Marguerettaz, Marco Viérin, Luca Bianchi, Stefano Borrello, Joël Farcoz, David Follien, Antonio Fosson, Giuseppe Isabellon, Leonardo La Torre, André Lanièce, Pierluigi Marquis, Marilena Péaquin, Claudio Restano, Emily Rini e Renzo Testolin. Di questi, sono 6 gli attuali consiglieri regionali: Augusto Rollandin e Mauro Baccega di Pour l’Autonomie, gli unionisti Aurelio Marguerettaz e Renzo Testolin, quindi Pierluigi Marquis di Stella Alpina e Claudio Restano del gruppo misto. Avendo proposto appello in Cassazione, se non rifondono la Regione non rischiano comunque di dover lasciare l'incarico fino a quando non vi sarà la sentenza definitiva. Relativamente alla stessa vicenda il Governo, su istanza del ministro Maria Stella Gelmini, si è opposto invece al ricorso alla Corte costituzionale promosso da parte della Regione.

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