Rally, sfumato il titolo tricolore per Corrado Peloso: a Como rompe il semiasse e si ritira

Rally, sfumato il titolo tricolore per Corrado Peloso: a Como rompe il semiasse e si ritira
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Corrado Peloso è terzo nella classifica finale della categoria R2 nel Campionato italiano WRC 2021. Nell'ultima prova delle 7 gare, il 40esimo Rally di Como, che si è corso gli scorsi venerdì 22 e sabato 23 ottobre, dove era in lizza, insieme a Vincenzo Massa e Lorenzo Ancillotti per il titolo italiano, si è dovuto ritirare a causa di un incidente durante la seconda prova speciale.

«Dopo la sospensione della prima prova per l’uscita di strada di Luca Pedersoli – spiega il pilota di Sarre, che correva navigato da Paolo Carriucciu - ci siamo detti che nella seconda avremmo attaccato al massimo. Psicologicamente eravamo tutti "appesi" al fatto che la prima era stata sospesa e che avevamo fatto, tutti, lunghi trasferimenti senza ancora gareggiare. Portarsi avanti, far segnare un tempone avrebbe potuto fare la differenza. Così abbiamo attaccato e nella mia ricerca dei centimetri ne ho cercati due di troppo: nella sovrapposizione di due guard-rail nella stessa curva uno usciva sull’altro di un paio di centimetri e ci ho impattato con la ruota anteriore. Nessun danno alla carrozzeria ma cerchio preso e semiasse rotto. La nostra gara è finita lì».

Corrado Peloso, alla prima esperienza nazionale, che ha guidato la Peugeot 208 del "New Turbomark Rally Team", si è dovuto così accontentare del gradino più basso del podio, con 45,25 punti, terzo su 48 iscritti al campionato e secondo tra coloro i quali hanno corso il Campionato con l'auto francese. Davanti a lui Ancillotti con 58 punti e Massa, vincitore del titolo con il punteggio di 73,50.

«Prima di questa gara decisiva dicevamo che comunque sarebbe andata sarebbe stato un successo – aggiunge - ed è ora di confermare quanto di buono fatto in stagione e di dire grazie a chi ha reso possibile tutto: Giorgio Marazzato e l’intera Gliese, la scuderia "New Turbomark", i miei navigatori Paolo Carrucciu e Iuri De Felice, i miei sponsor e chi, anche da casa, ha permesso che mi assentassi per così tanto tempo. Sono addolorato e dispiaciuto anche e soprattutto per tutti coloro i quali e le quali hanno creduto in me e nel nostro progetto tricolore: sarebbe stato bello condividere tutti insieme la soddisfazione del titolo italiano. Non esserci riusciti, per quello che è stato un mio errore di valutazione, è una piccola lezione di vita che va accettata».

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