Anche la Valle d’Aosta conferma l’impegno ad avviare lo screening contro l’epatite C
Anche la Valle d’Aosta ha confermato il suo impegno ad avviare quanto prima la campagna di screening gratuito per l’epatite C. Lo ha comunicato in una nota l’Ace - Alleanza Contro le Epatiti - riportando l’esito di un vertice on-line che mercoledì scorso, 27 ottobre, ha coinvolto le autorità sanitarie delle Regioni a Statuto speciale. Ad aprile il Governo ha varato il Decreto attuativo che destina 71,5 milioni di euro all’avvio di una strutturata attività di screening a livello nazionale, fondamentale per l'eliminazione del virus dell'Hcv; le Regioni a Statuto speciale sono escluse da tale ripartizione, ad eccezione della Sicilia: queste Regioni devono infatti provvedere da sole al proprio fabbisogno sanitario. In Valle d’Aosta è stata già emessa una deliberazione di recepimento del Decreto che ha stanziato i fondi per le attività di screening gratuito per l’eliminazione dell’Hcv. La Regione ha dato mandato all’Usl di coordinare le attività di screening e di implementare una campagna informativa volta ad ampliare il tasso di adesione.
«La Regione Valle d’Aosta, tramite una recente delibera regionale, ha ribadito il suo impegno ad effettuare lo screening gratuito per Hcv nel biennio 2021-2022. - afferma l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse - Nei mesi scorsi la pandemia ha messo un freno a tutte le attività di prevenzione, ma ora sono certo che l’Usl metterà in campo gli sforzi necessari per definire le fasi operative dello screening e avviare le attività quanto prima. I fondi necessari, che si stima possano ammontare a circa 105mila euro, potranno essere reperiti nelle risorse finanziarie che annualmente vengono assegnate all’Usl della Valle d’Aosta». «Le Regioni a Statuto Speciale, pur non avendo ricevuto risorse per lo screening sull'epatite C, hanno confermato che si impegneranno per reperire i fondi necessari per mettere a punto piani operativi simili a quelli di tutte le altre Regioni che hanno ricevuto fondi destinati allo screening. - dichiara Ivan Gardini, presidente di EpaC onlus - Mi auguro che anche in queste Regioni, entro la fine dell’anno, si possa partire sui detenuti, sulle persone afferenti ai SerD e su tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989, ivi inclusi i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno».