Renzo «il biondo», sportivo e generoso

Renzo «il biondo», sportivo e generoso
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Generoso, grande sportivo, barzellettiere imbattibile. Lorenzo Gontier, 75 anni - era nato ad Aosta il 9 agosto del 1946 - se lo è portato via un infarto nel pomeriggio di lunedì scorso, 25 ottobre, prendendo in contropiede tutti, i parenti e i tanti amici, a Cogne dove abitava, a Villeneuve dove aveva vissuto da giovane.

In contropiede come quando giocava a calcio e nessuno riusciva a marcarlo. Da ragazzino aveva studiato al collegio Olivetti, a Ivrea. Le partite di pallone erano trenta contro trenta, lui ne «scartava» dieci e poi segnava. Un’abilità che non era passata inosservata, neanche agli osservatori del Torino e della Juventus. La sua carriera calcistica poi si svilupperà con gli amici del Villeneuve, per i quali Lorenzo Gontier è semplicemente - e lo sarà poi per tutti - Renzo «il biondo». Passione per il pallone e per la Juventus, guai a parlargli male dei bianconeri. Ma Renzo «il biondo» era uno sportivo poliedrico. Giocava a tennis, nuotava e amava sciare, tanto che era uno dei principali organizzatori delle gare del Crer, il circolo ricreativo della Regione, dove aveva lavorato fino alle pensione nel 2007, geometra all’Assessorato dei Lavori pubblici. Il diploma di geometra l’aveva preso frequentando le scuole serali, subito dopo aver sposato Graziella Gerard di Cogne, nel 1971. Per la precisione l’11 settembre del 1971, e infatti Renzo e Graziella avevano appena festeggiato i cinquant’anni di matrimonio. Nel 1978 nasce la loro figlia Alessia, che nel 2010 dà alla luce l’adorata nipotina Valérie.

Donatore Avis e Aido (ha donato le cornee), dal 2015 era volontario del 118 a Cogne.

Ballerino instancabile, barzellettiere imbattibile: era capace di «recitarne» dieci, venti, trenta di seguito, bastava dargli uno spunto, un «tema». Stare con lui era divertente e così lo hanno ricordato i tantissimi conoscenti che hanno voluto portargli l’ultimo saluto mercoledì scorso, 27 ottobre, per offrire un abbraccio alla moglie Graziella, alla figlia Alessia con Riccardo e alla nipotina Valérie. Sulla bara, appoggiata, una delle maglie bianco-azzurre del Villeneuve, che lui - generoso, come sempre - aveva regalato ai ragazzini che vedeva giocare in piazza.

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