L’assessore Roberto Barmasse: «Ho sempre agito nel rispetto delle regole»

L’assessore Roberto Barmasse: «Ho sempre agito nel rispetto delle regole»
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In relazione alle vicende giudiziarie riguardanti la sanità valdostana, l’assessore Roberto Barmasse dichiara: «Apprendo che l’inchiesta della Procura di Aosta che ha riguardato anche il mio operato di amministratore pubblico non ha sortito alcuna ipotesi di reato a me addebitabile. Ciò conferma la mia convinzione di aver sempre agito nel rispetto delle regole e per il bene della collettività, anche e soprattutto nel rapporto tra Assessorato regionale della Sanità e Azienda Usl improntato al rispetto dell’autonomia, ma anche all’esercizio della gravosa responsabilità di indirizzo che è in capo alla Regione. E rafforza anche la mia serenità che non mi ha mai abbandonato, malgrado le quotidiane difficoltà che dobbiamo affrontare per consentire alla nostra regione di uscire dall’emergenza pandemica». L’assessore Roberto Barmasse aggiunge: «Confesso tuttavia di essere stupito dagli argomenti e dai toni di alcune frasi, riportate dai giornalisti e da loro attribuite agli inquirenti, contenute in quella che, lo ribadisco, è una richiesta di archiviazione. In particolare, ritengo che alcune informazioni emerse non rappresentino la realtà. Non ho mai raccomandato nessuno e tanto meno un mio familiare. Le persone coinvolte incidentalmente nell’inchiesta e risultate estranee a ipotesi di reato hanno capacità e formazione tali da non aver bisogno di alcuna raccomandazione ed hanno dimostrato di avere talenti riconosciuti loro anche da soggetti estranei alla pubblica amministrazione».

Riguardo alla nomina del Direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche «Tengo a ribadire - prosegue l’assessore Roberto Barmasse - che l’Assessorato da me diretto ha semplicemente vigilato, specie nel rispetto dei tempi, affinché le regole definite per tale nomina venissero rispettate, a garanzia della trasparenza e del riconoscimento del merito».

Infine, un chiarimento concernente i presunti favoritismi di cui avrebbe beneficiato il padre del consigliere regionale Andrea Manfrin per un intervento chirurgico. «In quella circostanza, l’Assessorato che mi onoro di dirigere, venuto a conoscenza di una criticità relativa al trattamento di pazienti con patologie gravi, - sostiene l’assessore Roberto Barmasse - si è semplicemente attivato affinché tale problematica potesse essere gestita nel nostro presidio ospedaliero, evitando ritardi terapeutici che avrebbero comportato gravi ripercussioni in termini di salute e il trasferimento dei pazienti fuori Valle».

Dal canto suo il consigliere regionale della Lega Vallée d’Aoste Andrea Mafrin co nun post sui social respinge ogni illazione relativa alla vicenda dell’intervento chirurgico a suo padre. «Giova ricordare a fronte delle tante chiacchiere sul fatto che l'ospedale fosse "in blocco", che mio padre non fu l'unica persona a essere operata quel giorno» scrive il consigliere che pubblica anche il documento che a suo avviso «Sarebbe sufficiente a smentire tutto» cioè la «Chiamata per il prericovero all'Istituto di Candiolo, dell'8 aprile 2021». Andrea Manfrin sottolinea, fra le molte cose, che la grave patologia del padre è stata affrontata «Senza necessità di aiuti o spintarelle» e che né lui né nessun membro della sua famiglia è stato indagato.

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