Nello Girod: dall’Ilssa Viola alla vittoria più grande Energie è la prima reina des reines di Fontainemore
«Energie è una reina calma. Non è impulsiva, aspetta. Però è forte e resistente, sfianca le sue avversarie». Nello Girod ha 78 anni e gli occhi di chi ha atteso tutta la vita questo momento. Con calma e resistenza, anche lui. Una vita di lavoro e sacrifici ora finalmente ripagati dal successo più grande. «Cosa significa avere una reina regionale? E’ un orgoglio» dice. Lo stesso sentimento è condiviso da tutto il paese: domenica sera il camion dei Girod è stato accolto al rientro dagli applausi e dal suono dei campani. Per la prima volta la reina de reines è di Fontainemore - e più in generale della valle del Lys - e giustamente si è festeggiato fino a tardi.
«Speravo che potesse fare bella figura ma non pensavo che avrebbe potuto vincere» confida Nello Girod. E la sua mente torna al 1986, l’anno in cui la fabbrica Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin arrestò la produzione e lui rimase senza lavoro. Si chiude una porta e si apre un portone, si dice. In questo caso il portone era quello di una stalla. «Avevo sempre desiderato andare in alpeggio. - prosegue Nello Girod - Così decisi di avviare l’azienda agricola e comprai la mia prima mucca: si chiamava Capricciosa e fu reina a Issime nel 1989. Da quel momento la passione è sbocciata e non mi ha più abbandonato, è anzi diventata una specie di malattia. Capricciosa partorì Graziosa, Simpatia e Morosita e così la stirpe è continuata». Intanto l’amore per le reines conquistava tutta la famiglia. «Se oggi siamo qui con la regina regionale è tutto merito di papà Nello e di mamma Carla» sottolinea Patrizia, che insieme al fratello Giuseppe porta ora avanti l’attività di famiglia. Dalla fine del 2017 le loro 85 mucche sono finalmente ricoverate nella nuova e moderna stalla di località Barme, costata tanti sacrifici: più rosse che nere, perché - ride Nello - «le prime servono a mantenere le seconde!». In precedenza erano distribuite in 9 piccole vecchie stalle, in cui tutti i lavori si facevano a mano, con la carretta, come una volta. Calli e sudore. Le estati, ormai da 26 anni, le trascorrono all’alpeggio Moucheroulaz di Estoul, dopo essere stati prima a Rhêmes-Notre-Dame, a Champorcher e a Cogne.
Energie ha il sangue della razza di Aurelio Crétier di Saint-Christophe ma di un “ramo” che è di proprietà dei Girod ormai da 3 generazioni. «Sua nonna era Regina, che è stata reina a Estoul. - riepiloga l’allevatore di Fontainemore - Da Regina nacque Surprise, terza a Etroubles nel 2010, e da Surprise Cristal, 2 volte regina a Brusson e terza alla Regionale 2016, e appunto Energie, che era già stata reina a Brusson nel 2018, quando fu quinta in finale, e a Challand nel 2019 prima di vincere l’eliminatoria di Estoul quest’anno e di diventare infine reina des reines». La prima regina regionale dei Girod, che avevano già accumulato altri 2 terzi posti, oltre a quello di Cristal: con Pepita nel 2014 nel terzo peso e con Pineta nel 2015 nel secondo. «Pensavo che sarebbe arrivata terza anche Energie perché per noi il terzo posto era ormai un’abitudine!» esclama Patrizia Girod. Invece questa volta è stato il trionfo. «Ha avuto combattimenti duri all’inizio, in particolare contro Bambinò di Michel Squinabol. E’ uscita con la lingua fuori. - ricorda Giuseppe Girod - Ho iniziato a pensare che potesse farcela dopo che agli ottavi ha battuto Sirène della società Lo Mayen. In finale ha avuto un momento difficile, quando Peloria è riuscita a prenderla al collo, ma ha saputo reagire e ha vinto». E - con i suoi 804 chilogrammi - è diventata la prima regina regionale della storia sopra gli 8 quintali
«Energie ha passato l’estate in alpeggio insieme alle altre, ed era regina anche lì. - dice Patrizia Girod - Si è solo riposata in stalla gli ultimi 10 giorni prima della Regionale».
«Oltre che un orgoglio che dà morale ed entusiasmo, per l’azienda è pure un valore economico avere una regina regionale. - conclude Patrizia Girod - E questo è importante in un periodo in cui latte e carne vengono venduti a niente, per non parlare del problema dei lupi. Il nostro mondo è fondamentale per la cura del territorio e per il turismo e vorremmo che anche la politica facesse qualcosa di più per sostenere noi allevatori».