Inchiesta sul vallo di La Saxe, tutti assolti anche al processo d’Appello

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Tutti assolti per la seconda volta e con formula piena «Perché il fatto non sussiste». La mattina di mercoledì scorso, 27 ottobre, la Corte di Appello del Tribunale di Torino ha confermato la sentenza emessa nel marzo 2019 dal gup Giuseppe Colazingari al termine del processo con rito abbreviato sulla realizzazione del vallo di La Saxe, costruito in via d'urgenza nel 2014 per proteggere da una frana i villaggi di La Palud e Entreves, a Courmayeur. Le richieste della Procura, riformulate poi nel ricorso in Appello, erano di 1 anno di reclusione per il coordinatore regionale Raffaele Rocco, 1 anno e 4 mesi oltre a 10mila euro di multa per il dirigente Valerio Segor e 6 mesi a testa per i geometri della Regione Ronny Salvato e Furio Saravalle. Raffaele Rocco, che era commissario delegato per la gestione dell'emergenza, e Valerio Segor erano accusati di malversazione ai danni dello Stato. Per l'allora pm aostano Carlo Introvigne gli imputati non avevano destinato interamente alle opere previste gli 8 milioni di euro stanziati con ordinanza del Capo della Protezione civile nazionale. Un lavoro rappresentato come “vitale” (il by-pass della Dora di Ferret) e il cui costo avrebbe inciso per 2 milioni e 800mila euro non era stato realizzato. Valerio Segor era inoltre imputato per abuso d'ufficio in merito alla nomina di 2 geometri della Regione - Ronny Salvato e Furio Saravalle - quali progettisti architettonici dei lavori. I 3 erano stati per questo accusati di esercizio abusivo della professione.

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