Orsières ha trionfato in seconda categoria “Coronato il sogno di una vita di lavoro”

Orsières ha trionfato in seconda categoria “Coronato il sogno di una vita di lavoro”
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Orsières, 612 chilogrammi di peso, tutta muscoli e voglia di vincere. Il titolo di seconda categoria lo ha conquistato con merito sul terreno dell’arena Croix-Noire domenica scorsa, 24 ottobre. La bovina di Alino Marquis di Nus ha vinto la finalissima battendo Farca di William Guala di Saint-Nicolas.

Classe 1943, Alino Marquis portò per la prima volta una sua reina - si chiamava Moretta, di terza categoria - a combattere in una eliminatoria delle batailles nel 1969. Una vita vissuta per l’allevamento quella di Alino che non nasconde la felicità condivisa con la moglie Rosina Berriat e i figli Ives, Mirco e Rosanna. «Portare una reina in finale è il sogno di una vita di lavoro. - dice Alino Marquis - Non capita sempre. E non capita a tutti. Soprattutto di questi tempi. Conta la preparazione che si vuole riservare all’animale e molto dipende dalla fortuna nei sorteggi. Tutto il resto lo fa la reina. E per noi tutto il resto lo ha fatto Orsières!».

Per Orsières si è trattato della seconda volta di una bataille. La prima è stata l’estate scorsa a Saint-Barthélemy in occasione dell’eliminatoria del 13 settembre, dove aveva conquistato il titolo di reina di secondo peso.

Orsières ha nel sangue la voglia di vincere e lo si è visto eccome all’arena. «Ha 6 anni ed è figlia di Belva il cui nome è stato ripreso da un’altra nostra bovina, reina anche lei di seconda categoria nel 1982 e nel 1983. - raccontano Ives e Mirco Marquis - Nostro padre aveva acquistato la mamma di Orsières, che oggi ha dodici anni, dal fratello, nostro zio, Bruno, pure lui allevatore, ma a Verrayes. Per avere Orsières abbiamo deciso di scegliere come padre Apocalypse, figlio di Pinson della società La Borettaz di Gressan. E seppure Belva non ha mai partecipato ad alcuna eliminatoria, se è vero che buon sangue non mente, oggi possiamo dire che nelle vene di Orsières scorre il sangue di una vera combattente. Questo ci fa ben pensare a un futuro da grande regina per Orsières che è anche nipote della nostra Bimba arrivata terza in seconda categoria nella finalissima del 1991, alle spalle dell’altra nostra reina Manila».

Il giorno stesso della finalissima di domenica scorsa, Orsierès è tornata in alpeggio, a 1.960 metri di quota, nel vallone di Saint-Barthélemy dove l’erba di casa è quella dell’alpeggio La Nouva. «A differenza di altri allevatori, la nostra Orsières ha pascolato in compagnia per 160 giorni in alpeggio e non è mai stata tenuta in disparte dalle altre mucche neppure nelle settimane prima della bataille. - proseguono Ives e Mirco Marquis, con cui d’estate in alpeggio c’è sempre la sorella Rosanna; la mandria della famiglia Marquis è composta di 150 capi tra bovine da latte, manzi e vitelli - Ha fatto la sua vita da regina in alpeggio. La nostra è stata una scelta ponderata dopo una lunga discussione in famiglia. Sicuramente siamo andati controcorrente, ma abbiamo vinto. E ha vinto, soprattutto Orsières che abbiamo messo in stalla solo 2 giorni prima della finalissima. Abbiamo capito che poteva farcela dalla prima cornata assestata all’avversaria. Però la bataille non sta tutta in una sola cornata. E Orsières sembrava averlo capito subito regalandoci una soddisfazione immensa, ricca di emozioni e sensazioni importanti. Domenica scorsa abbiamo vissuto una giornata splendida grazie a lei e abbiamo riscoperto il piacere di ritrovare amici e conoscenti dopo quanto è successo con la pandemia che nel 2020 aveva obbligato l’Association a rinunciare a organizzare il campionato e la finalissima».

Oggi, sabato 30 ottobre, è un altro giorno importante per i Marquis: la désarpa. «Torniamo a Blavy. I colori dell’autunno ci dicono che è arrivato il momento di scendere a valle!» concludono.

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