Al Salone del Libro di Torino record di visitatori ma poca Valle d’Aosta
C'era anche un po’ di Valle d'Aosta fra i 150mila visitatori, oltre 700 espositori e più di 300 eventi che al Salone del libro al Lingotto di Torino, definito quello “dei record” vista la grande partecipazione, in 3 padiglioni più il prestigioso Oval, da giovedì 14 a lunedì scorso, 18 ottobre. Poche le Regioni presenti istituzionalmente e tra quelle assenti vi era la Valle d'Aosta, che ha fatto i conti con un calendario tanto incerto da spostare l'evento da maggio a ottobre. Si sono invece organizzati gli editori che già da tempo gestiscono i loro stand. «Il Salone è andato molto bene» conferma Luca Priuli, amministratore delegato della Priuli&Verlucca, che ha sede a Scarmagno e dedica spesso volumi alle tradizioni valdostane. Tra gli ultimi, i 2 volumi di Elida Noro Desaymonet “Le cose del nonno” e “Le cose della nonna”. «Siamo stati privilegiati - evidenzia Luca Priuli - perché abbiamo avuto lo stand proprio all’ingresso dell’Oval, in una delle posizioni migliori in assoluto e con una grandissima visibilità. Grande successo per le nostre nuove edizioni, su cui svetta “Bushcraft 101”, e per le nostre collane storiche di montagna, in particolare quella dei "Licheni". Abbiamo riscontrato un grande interesse del pubblico in generale, a dimostrare ancora una volta la voglia di tutti di un ritorno alla normalità». Alessandra Ferraro ha presentato lunedì 18 il suo libro "Quel filo che ci unisce", pubblicato da Astragalo, e Maria Cristina Ronc, responsabile scientifico del Museo archeologico, è intervenuta venerdì 15 nella riflessione sul "museo emozionale", coordinato da Marco Zaccarelli di AbIntra Cultura. «Quest'anno il Museo Archeologico Regionale in piazza Roncas ad Aosta, inaugurato il 15 ottobre 2004, ha festeggiato il suo compleanno al Salone del Libro. - riferisce Maria Cristina Ronc - Fin dalla sua ideazione, il Museo Archeologico si è caratterizzato come catalizzatore del ricco patrimonio di Aosta». È tornata in autonomia anche l'editrice Keltia di Aosta, di Eta Musciad e diretta da Silvio Canavese, con i suoi libri che vanno dalla spiritualità al fantasy, mentre Ennio Pedrini, della Edizioni Pedrini che compie 70 anni, conferma l'amore del pubblico per le stampe di Francesco Corni, portate nello stesso stand da Ink Line Edizioni, e per alcuni libri di valdostani, soprattutto "Storia dell'arte in Valle d'Aosta" di Patrik Perret. «Tra gli autori valdostani - evidenzia Ennio Pedrini - abbiamo proposto le due novità “Segnature Secret a'Raziuna” di Lucia Biagina di Châtillon e “Valle d'Aosta Magica” di Aristide Viero. Molti sono passati a salutare e sarebbe stato bello che i 150mila visitatori avessero potuto trovare anche uno stand culturale e turistico della Regione».