Claudio Restano: «Non lavoro a un “ribaltone”»

Claudio Restano: «Non lavoro a un “ribaltone”»
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«Nessuna intenzione di mettere in crisi la maggioranza e il governo Lavevaz». Parole del consigliere regionale Claudio Restano: «Semplicemente ho seguito i miei ideali e la mia coscienza». L’ex assessore al Turismo ha ufficializzato questa settimana la sua uscita dal gruppo consigliare di VdA Unie, per entrare a far parte del gruppo misto. «Viviamo una situazione di stallo e di crisi identitaria della politica, sia nazionale che regionale, - continua Claudio Restano - i grossi partiti sono in crisi e i nuovi non riescono a decollare, per non parlare dei tentativi di riavvicinamento degli unionisti della prima e seconda generazione, dove a mio avviso emergono più le caratteristiche dei singoli che altro».

Claudio Restano propone anche una riflessione in merito alla situazione in Consiglio Valle: «Il Progetto Civico Progressista è fallito per via della sinistra radicale che non è pronta per governare, ora noi autonomisti ci ritroviamo in mezzo a questa situazione spiacevole per via della sinistra che non riesce ad andare d’accordo. Io - sottolinea Claudio Restano - appartengo ad un’area di centro liberale e riformista, che oggi in questa regione non è rappresentata, però meriterebbe spazio». L’uscita da VdA Unie, sostiene Claudio Restano, rappresenta un gesto di forza: «Bisogna avere il coraggio di uscire allo scoperto e dichiararsi, se si vuole costruire qualcosa con una proiezione verso il futuro. Non ho mai avuto problemi con Luciano Caveri e Corrado Jordan, i rapporti sono sempre stati ottimi e la mia è solo una scelta politica e non personale. Loro sono più vicini ai progressisti mentre io mi ritengo un liberale riformista di centro pronto anche a discutere con le forze di centro-destra e la Lega. Anche riguardo alla famosa “réunion”, questo progetto non mi interessa. E’ chiaro quindi che le differenze erano molte».

«Bruno Milanesio sta lavorando ad un incubatore di idee che non sarà politico ma culturale, e se mi chiameranno ci andrò volentieri. - riferisce ancora Claudio Restano - Però non sono io l’ideatore di questo progetto e deve essere chiaro a tutti. Se si riuscirà ad aggregare un gruppo di riformisti e liberali per far rinascere un grande centro in Valle d’Aosta, credo che la nostra regione potrà solo guadagnarci».

Per Claudio Restano deve nascere una Valle d’Aosta con una nuova visione di autonomia, e smentisce le voci di un ribaltone «in cantiere»: «Non è tempo di cambiare governo, ho sempre lavorato bene con il centro-destra e la Lega e non lo nascondo. Qualora un domani la politica valdostana dovesse portare a questa situazione vedremo, al momento la Valle d’Aosta ha bisogno di un governo stabile che sia in grado di superare il post pandemia, e non di una crisi con un salto nel buio. Io starò al mio posto e farò il mio lavoro, saranno i partiti a decidere il percorso da seguire. - conclude - Manterrò il mio impegno con gli autonomisti assunto a inizio mandato».

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