Addio a Erich Avondet, direttore didattico e raffinato intellettuale

Addio a Erich Avondet, direttore didattico e raffinato intellettuale
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Alle 14.30 di oggi, sabato, al cimitero di Aosta la comunità che lo aveva accolto esattamente settant’anni fa saluterà “le directeur” Erich Avondet, figura carismatica della scuola valdostana, come pure della nostra cultura, che lui - valdese - ha fatto propria ed ha promosso per decenni.

Erich Avondet infatti era originario di Torre Pellice, nato il 2 dicembre del 1930 e successivamente brillante studente, fino ad arrivare al diploma di maestro e quindi alla laurea in Pedagogia nel 1951 ad appena ventuno anni. Subito dopo arrivò nella “giovane” Regione Valle d’Aosta, autonoma dal 1948, vincitore del concorso per direttore didattico del circolo di Morgex, che gestiva le tante scuole elementari della Valdigne. La sua presenza rappresentò una ventata di novità, nei programmi scolastici e soprattutto nei loro adattamenti alla realtà linguistica valdostana, che vide in Erich Avondet un uomo e un insegnante vocato alla valorizzazione del francese. Per dieci anni rimase a Morgex, poi alla metà degli anni Settanta prese il posto di Francesco Ciancamerla come direttore del primo circolo cittadino, il più importante della regione, con la scuola elementare di piazza San Francesco. Qui rimase sino alla pensione, portando le sue competenza a vantaggio dell’istruzione di generazioni di ragazzi in quel tempo molto numerosi, considerato il periodo di crescita demografica. Fu un direttore sinceramente amato, dai colleghi insegnanti e pure dai piccoli studenti: a lui va riconosciuto il merito di avere sempre lavorato per lo sviluppo di un modello scolastico valdostano, integrato con le attività culturali regionali, alla quali partecipava in prima persona, tanto che Erich Avondet è stato uno dei primi soci della Société valdôtaine de Préhistoire et d'Archéologie, fondata nel 1967, nella quale ha ricoperto a lungo la carica di vicepresidente fino a diventare vicepresidente onorario a fianco a Damien Daudry, amico e collega, poi è stato membro dei direttivi sia del Comité des traditions valdotaines che della Société de la Flore Valdôtaine.

Abitava in centro, in via Frutaz ed era un incontro abituale e cortese per tanti aostani, sempre insieme alla compagna Franca Bertana, una coppia bella ed affiata, grande appassionata di montagna ed assidua frequentatrice della Saison Culturelle e della tante occasioni culturali, come le presentazioni di libri. Purtroppo da qualche tempo era malato di Parkinson e così la sua mente di uomo intelligente ed attivo si è avviata a un rapido declino, che lo ha condotto alla morte, giovedì 14. Insieme all’amata Franca, lascia i nipoti Marco e Philippe Brunet.

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