Comunicare in modo efficace il rischio per gestirlo al meglio: un corso a Courmayeur

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«Dai rischi naturali emergenti in un contesto di cambiamento climatico alle esigenze del Soccorso in montagna: le nuove sfide dell’informazione». E’ questo il titolo della sessione formativa transfrontaliera per giornalisti, che si è tenuta venerdì scorso, 8 ottobre, alla Skyway funivia del Monte Bianco. Il programma della giornata era suddiviso in 3 sessioni: conoscenza e comunicazione dei rischi naturali in montagna; il soccorso organizzato; come strutturare una comunicazione efficace, coniugando esigenze dei tecnici e dei media. La mattinata si è conclusa con un’esercitazione, all’esterno del Pavillon, a cura del Soccorso alpino valdostano (Sav), con atterraggio dell’elicottero, illustrazione dell’attrezzatura al suo interno, decollo e simulazione di salvataggio con verricello.

Sono intervenuti Jean- Pierre Fosson direttore di Fondazione Montagna Sicura, in veste di promotore e moderatore del convegno, Roberto Rota sindaco di Courmayeur, Paolo Comune, direttore del Sav ed Ezio Marlier presidente delle guide alpine valdostane.

Degli scenari del cambiamento climatico e dei rischi correlati ha parlato diffusamente, in apertura dei lavori, Markus Stoffel, docente all’Université de Genève, collegato da remoto. «Gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati. E’ evidente che vi è un’intensificazione del riscaldamento globale, più evidente in montagna, e della concentrazione di Co2. Tra le conseguenze immediate, si osservano l’aumento del livello dei mari, la riduzione della banchisa artica e il regresso dei ghiacciai. Se tutti i Paesi fossero d’accordo nel limitare i gas serra, le temperature, da qui al 2100, si in-nalzerebbero ma rimarrebbero entro i 2 gradi in più; se invece non ci saranno limitazioni, registreremo 5-6 gradi in più. Attualmente stiamo andando verso un aumento di 2,7 gradi. In un clima più caldo, i temporali di forte intensità saranno eventi più frequenti, con rischio di inondazioni come quelle osservate in Germania quest’estate, la siccità avrà conseguenze sull’agricoltura, aumenteranno gli incendi boschivi, i ghiacciai si scioglieranno con formazione di laghi e rischi di esondazioni; le valanghe non spariranno, la neve durerà meno e diventerà più bagnata e pesante: una valanga di gennaio-febbraio è più pericolosa di una valanga di marzo-aprile dipendente dalla fusione della neve primaverile. Le incertezze sono tante, è difficile prevedere questi eventi anche perché manca uno storico su tali fenomeni. Per questo sono importanti il monitoraggio e la sorveglianza di FMS«.

Il Sindaco ha ricordato la app gratuita Jarvis Public, sistema di gestione allerte attivo per il Comune di Courmayeur, che informa in tempo reale in caso di emergenze e calamità, e il servizio di comunicazione via Whatsapp, attivo da gennaio 2021, che ha già più di 1.500 iscritti.

Paolo Comune, mostrando alcune immagini di comportamenti scorretti in alta quota verificatisi l’estate scorsa, ha sottolineato l’importanza dell’auto-soccorso in caso di valanghe, poiché «Solo se si interviene entro 15-20 minuti vi è l’80 per cento di possibilità di salvare il sepolto nella neve e per disseppelire una persona sotto un metro occorrono 20 minuti; chi fa fuori pista senza Artva, pala e sonda può essere salvato solo dai cani.

Bisognerà individuare un riferimento specifico, poiché non si può operare un soccorso e rispondere contemporaneamente ai giornalisti che ovviamente chiamano perché la diffusione delle notizie è molto veloce».

Ezio Marlier ha evidenziato come «Anche le guide alpine debbano adeguarsi ai cambiamenti climatici e imparare a gestire i nuovi rischi, eventi improbabili nel passato e che oggi possono avere frequenze diverse».

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