Don Bosco di Châtillon, via libera alla convenzione fino al 2027

Don Bosco di Châtillon, via libera alla convenzione fino al 2027
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Da oltre 70 anni in Valle d’Aosta la Casa salesiana di San Giovanni Bosco («Istituto Orfanotrofio Salesiano Don Bosco») di Châtillon è un punto di riferimento per tante famiglie valdostane e anche per un piccolo numero di allievi che arrivano da fuori Valle, dal Piemonte soprattutto, perché qui trovano oltre che una scuola contrassegnata dallo spirito educativo di don Bosco, un ottimo riferimento per la formazione professionale dei ragazzi.

Nella mattinata di ieri, venerdì 15 ottobre, è stata rinnovata la convenzione con la Regione per 5 anni (fino al termine dell’anno scolastico 2027). La Regione rinnova l’affidamento ai Salesiani della gestione dell’Istituto, concedendo in uso l’immobile di Châtillon di sua proprietà e relative attinenze, le attrezzature, gli arredi, nonché il mobilio di proprietà regionale.

I Salesiani assicureranno un corso completo di scuola secondaria di primo grado legalmente riconosciuta e paritaria per ragazzi e ragazze, con un massimo di 2 classi per ogni anno di corso; un corso quinquennale di meccanica con indirizzo «Manutenzione ed assistenza tecnica», con un massimo di una classe per ogni anno di corso e un corso quinquennale di falegnameria con indirizzo «Industria e artigianato per il Made in Italy Fabbricazione di mobili», con un massimo di una classe per ogni anno.

Inoltre saranno organizzati dal CNOS/FAP Regione Valle d’Aosta-Don Bosco corsi di formazione professionale, anche in collaborazione con il Dipartimento competente in materia di Politiche del Lavoro e della Formazione. Sono anche previsti servizi convittuali e semiconvittuali.

E’ anche previsto il rimborso da parte della Regione delle spese sostenute dalla struttura in base a una disponibilità definita annualmente nel bilancio regionale.

Secondo la convenzione, approvata con una deliberazione della Giunta, la Regione verserà in 5 anni la somma complessiva di 16 milioni e 516 mila euro (900 mila euro per l’anno 2021, 2 milioni e 700 mila per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, 1 milione e 800 mila per l’anno 2027). Una cifra che può apparire ingente e che comprende i costi per il personale docente e non docente (57 in tutto tra insegnanti, personale Ata, addetti alle pulizie, cuochi e via dicendo) i servizi affidati ai fornitori esterni, spese di riscaldamento e di energia elettrica. La cifra di 300 mila euro (già compresa nei 16 milioni e 516mila euro) verrà destinata a opere di manutenzione, sempre nei 5 anni presi in considerazione.

«Abbiamo dato una certa solennità alla firma a conferma di un’istituzione, il Don Bosco di Châtillon, che ha saputo nel tempo trasformarsi da orfanotrofio nel secondo dopoguerra in una grande istituzione scolastica paritaria. - dichiara l’assessore Luciano Caveri - L’impegno regionale non è mai mancato e la recente conferma all’orizzonte 2026 conferma questa volontà con un importante sforzo finanziario, che si accompagna ad un cammino verso il futuro sia della parte scolastica che di quella formativa. Con i salesiani il rapporto è profondo ed improntato ad una volontà comune: formare dei giovani ai valori dello studio e del lavoro. La gestione della convenzione è passata dalla Sanità all’Istruzione in una logica di assoluta continuità. Un pensiero va anche alle tante generazioni di ex allievi rimasti legati a questa grande famiglia».

«Prosegue così la nostra proficua collaborazione con la Regione. - sottolinea il direttore dell’Istituto don Vincenzo Caccia - Una storia, la nostra, iniziata nell’immediato dopoguerra, quando in Valle erano numerose le famiglie che avevano bisogno di un sostegno morale, educativo ed economico per i loro ragazzi, rimasti orfani di un genitore. Da allora, di tempo ne è passato, le esigenze sono cambiate ma rimangono sempre 2 i binari su cui corre la nostra proposta: quello educativo, legato all’accoglienza e all’amorevolezza verso i giovani che ha illuminato tutta l’esistenza di don Bosco, e quello della formazione professionale che con gli anni si è evoluto ovviamente, ma che è rimasto sempre al passo con i tempi, con laboratori efficienti, docenti aggiornati, locali sempre adeguati».

I Salesiani vennero chiamati nella nostra regione dalla società Saifta che gestiva lo stabilimento Soie di Châtillon. Fu la stessa direzione dello stabilimento a mettere a disposizione alcuni locali per accogliere, in qualità di convittori, orfani e figli dei dipendenti della Soie e in seguito tutti quei ragazzi che avevano bisogno di imparare un mestiere e di ricevere un aiuto materiale e spirituale.

In seguito la Châtillon-Montefibre, ne mise in vendita la struttura. La Regione Valle d'Aosta, nel 1977, considerando ancora utile la presenza educativa dei Salesiani, acquista tutta la struttura scolastica. A partire da allora, con graduali interventi, l'Amministrazione regionale ha provveduto a restaurare e rinnovare ambienti e attrezzature.

Dall’iniziale corso di Avviamento Professionale di tipo Industriale nelle 2 specializzazioni per meccanici-aggiustatori e falegnami-ebanisti sia la struttura che l’offerta formativa si è ampliata notevolmente mantenendo fede alle esigenze del territorio ed alle leggi in ambito di istruzione e formazione professionale.

Attualmente l’offerta formativa dell’Istituto orfanotrofio salesiano «Don Bosco» offre 4 opportunità.

La scuola secondaria di primo grado (la scuola media) presenta 2 sezioni per ogni classe di ragazzi e ragazze, per un totale di circa 150 alunni ai quali viene offerto un tempo prolungato (8-17.30). «Questo permette un’attenzione al singolo che si concretizza con momenti di studio guidato a piccoli gruppi, studio di recupero e potenziamento. Varie sono le attività extrascolastiche sportive e formative» spiega don Vincenzo Caccia.

La scuola è molto apprezzata anche per l’attenzione posta verso gli alunni con bisogni educativi speciali, disturbi specifici dell’attenzione e piani educativi individualizzati. «Tutto ciò avviene in costante collaborazione con le famiglie, i servizi sociali, le scuole di provenienza e di destinazione ed il territorio per offrire una didattica e formazione quanto più possibile personalizzata».

«Il buon proseguimento che i nostri ex-allievi ottengono nel passaggio alla scuola superiore - ancora don Vincenzo Caccia - è l’indice dell’efficacia del lavoro svolto e sprone per una didattica sempre più creativa e coinvolgente».

La scuola secondaria di secondo grado è l’Istituto Professionale del settore industria e artigianato con 2 indirizzi con diploma quinquennale: Manutenzione e assistenza tecnica (meccanici) e Made in Italy (Arredi e forniture di interni - falegnami)

Attualmente gli iscritti complessivamente sono oltre 200. Fiore all’occhiello sono i laboratori «attrezzati e al passo con le esigenze del mondo del lavoro» precisa don Vincenzo Caccia.

Un’altra peculiarità dell’istituto è la presenza del convitto che è aperto agli allievi che frequentano l’istituto professionale. La permanenza dei convittori è affidata a 4 educatori. Nel corso degli ultimi anni la presenza dei ragazzi è quasi raddoppiata: si è passati dai 40 del 2015 ai 70 di oggi.

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