Anche Claudio Restano, Jean-Claude Daudry e Giovanni Girardini al centro delle indiscrezioni sugli scenari della politica valdostana, tra voci e smentite
«Per il momento non ho nulla da dichiarare e farò dei chiarimenti nelle prossime settimane. Le mie posizioni sono ormai note a tutti e non nego che quel che ha scritto l’Ansa potrebbe accadere in un futuro, però io non ho parlato mai con nessun giornalista, né ho partecipato mai a nessuna riunione».
Parole del consigliere regionale Claudio Restano, dopo che nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che avrebbe lasciato VdA Unie per confluire nel gruppo misto in Consiglio Valle.
«Non ho mai parlato con nessun giornalista di voler lasciare il gruppo consigliare di Vdùa Unie - continua Claudio Restano - e non capisco come mai si siano inventati questo». Si ipotizza anche la nascita di un nuovo movimento «politico-culturale» a cui Claudio Restano avrebbe aderito e che comprenderebbe Bruno Milanesio, gli ex consiglieri regionali Leonardo La Torre e Jean-Claude Daudry, Edoardo Artari (Valle d’Aosta Futura) e Giovanni Girardini consigliere comunale d’opposizione ad Aosta con il movimento Rinascimento Valle d’Aosta. Non sono mancate le smentite: «Sta circolando una falsa informazione in merito ad un presunto progetto di area autonomista liberale con il mio coinvolgimento» riferisce Giovanni Girardini. «Intendo smentire categoricamente quanto scritto. Rinascimento dialoga con tutti solo allo scopo di intraprendere una vera rinascita politica, e non solo, della Valle d'Aosta. Di questo, peraltro, ne rivendico la paternità, perché i primi a parlare di Renaissance siamo noi e non certo chi parla di rassemblement». Giovanni Girardini fa poi un cenno alle elezioni del 2020: «Come dimostrato nell'ultima campagna elettorale, se questo non è l’obiettivo, si sta soli, a costo di perdere e di non avere ruoli di governo. In generale, ai fini di una informazione corretta e attenta, auspicheremmo che gli organi di informazione, prima di pubblicare coinvolgimenti personali in progetti politici, sentissero anche i diretti interessati citati». Dello stesso avviso Jean-Claude Daudry: «Trovo molto bello che oggi a conti fatti, la politica è solo più narrazione anche in Valle, e non si parla mai di contenuti. Intravedo - ironizza - anche in questo aspetto un progressivo ritorno alla normalità. Mi sembra però chiaro come una parte della trita e ritrita politica valdostana stia veicolando notizie per affossare sul nascere progetti che possono metterla in difficoltà. Di vero, c'è che sto parlando e ascoltando amici e persone, vecchie e nuove, che stimo. Se ci saranno le condizioni, soprattutto nei contenuti riformisti, con un netto basta ai populismi, ai giustizialismi e agli ideologismi a scopi elettorali, mi impegnerò di nuovo, altrimenti continuo a vivere da privato cittadino, nulla di più».