«Espulsione di Stefano Aggravi e altri 4 pronti a uscire» Giorni di fuoco nella Lega, poi la pace: «Solo fake news»
Se è vero che i panni sporchi si lavano in famiglia, non esiste proverbio più azzeccato in questo momento per la Lega valdostana. E se la sconfitta alle elezioni amministrative nel resto dell’Italia ha fatto mettere in discussione la leadership di Matteo Salvini, anche nella nostra regione, di riflesso, ci sono state delle conseguenze. Domenica scorsa, 10 ottobre, indiscrezioni indicavano come ormai vicina l’espulsione di Stefano Aggravi, vicecapogruppo in Consiglio Valle con un passato da coordinatore della Jeunesse Valdôtaine, il movimento giovanile dell’Uv. Voci accompagnate da un’ipotesi suggestiva: la nascita di un gruppo consigliare di 5 leghisti pronti ad abbandonare il Carroccio - con Aggravi anche il capogruppo Andrea Manfrin, il suo fedelissimo Christian Ganis, Dennis Brunod e Simone Perron - per sostituire Progetto Civico Progressista in maggioranza, spostando l’asse del governo regionale a destra. Fibrillazioni che hanno portato alla convocazione di due riunioni in casa Lega VdA. Una, nel pomeriggio di lunedì scorso, 11 ottobre, che ha messo di fronte la dirigenza e Stefano Aggravi. L’altra martedì 12, con tutti gli undici consiglieri regionali. Il risultato? Chiarimenti avvenuti e smentita di tutte le «fake news». «Avevamo detto a Stefano solo che dovevamo parlargli, nessuna espulsione» dichiara l’ex presidente della Regione Nicoletta Spelgatti. «Con Aggravi c’era semplicemente bisogno di un chiarimento, e adesso che i chiarimenti interni al partito sono avvenuti, siamo pronti a ripartire più forti di prima. Non è mai esistita nessuna volontà di espellerlo» continua Nicoletta Spelgatti. La Lega smentisce tutto, e accusa i giornalisti di fare il gioco della maggioranza. «L’obiettivo è sempre quello di farci spaccare perché di noi hanno paura. Così però non fanno altro che ricompattare il gruppo. - sottolinea Nicoletta Spelgatti - E’ dal 2018 che assistiamo sempre allo stesso film, mettono in giro voci per cercare di dividerci, questa in realtà non è altro che la speranza che hanno in molti, e non la verità. Nel 2018 c’erano stati già identici tentativi e manovre di palazzo, posso assicurare che non siamo mai stati divisi nella maniera più assoluta». Nicoletta Spelgatti resta convinta che queste notizie non siano altro che l’arma dei nemici della Lega, e spiega: «Noi continuiamo a ridere di tutte le voci che girano sul nostro partito, questa è l’unica arma che hanno i nostri nemici per smontarci, perché non riescono a dividerci. Quando le sentiamo non facciamo altro che riderci sopra. Dal 2018, la “chiacchiera” del gruppo pronto ad andarsene dalla Lega è sempre la stessa, ogni tanto cambiano i nomi». «Come si fa a far uscire una notizia del genere? Questa è una cosa vergognosa, non sanno nemmeno quali sono le procedure di espulsione all’interno del nostro partito e non hanno nemmeno chiesto nulla a nessuno» prosegue Nicoletta Spelgatti. Dello stesso avviso il segretario federale Maria Alice Boldi: «Questa è fantapolitica, prima di pubblicare una cosa del genere bisognerebbe verificare le fonti. Io non sono stata interpellata, Nicoletta Spelgatti neppure e nemmeno Stefano Aggravi. Detto ciò - continua Maria Alice Boldi - ne abbiamo approfittato per convocare due riunioni e dare a tutti la possibilità di esprimersi, e devo dire che erano tutti meravigliati di queste voci. Tentare di spaccare la Lega è solo un modo per non fare i conti in casa propria. Noi a differenza degli altri siamo uniti su un’idea e un progetto, e non per la volontà di occupare le poltrone: è questo che ci rende uniti. Si discute e si litiga come in tutti i partiti, e penso sia normale». Dal canto suo Stefano Aggravi racconta: «Ho saputo della convocazione dopo la notizia, ero a farmi una passeggiata e pensavo fosse uno scherzo, sono davvero caduto dalle nuvole. In un partito il confronto è sempre utile, - continua Stefano Aggravi - abbiamo molte visioni diverse che devono però restare all’interno del partito, perché quel che conta è il risultato. Se posso dare un consiglio ai giornalisti, è di occuparsi della mancanza di dialettica dentro gli altri partiti e movimenti valdostani».