Istituzione del Parco dei 5 Laghi di Ivrea, Coldiretti e Legambiente sono ai ferri corti

Istituzione del Parco dei 5 Laghi di Ivrea, Coldiretti e Legambiente sono ai ferri corti
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E’ scontro sulla prossima istituzione del Parco dei 5 Laghi di Ivrea. Ora Legambiente Dora Baltea risponde alla Coldiretti locale e di Torino che aveva espresso opposizione in merito al progetto che coinvolge l’area degli specchi d’acqua San Michele, Sirio, Campagna, Pistono e Nero, risalente ad alcuni anni fa e basato su un protocollo d’intesa tra la Città metropolitana di Torino e i Comuni di Chiaverano, Cascinette, Borgofranco di Ivrea, Montalto Dora e il capoluogo eporediese. Alla doccia fredda della Regione Piemonte Legambiente così replica: «La contrarietà all'istituzione del Parco dei Cinque Laghi espressa dalla Coldiretti locale e di Torino è del tutto incomprensibile: in primo luogo non chiarisce quali siano i vincoli che l'istituzione del Parco comporterebbe per le attività agricole, in secondo luogo non è chiaro perché non abbiano espresso un loro giudizio durante la lunghissima fase di dibattito che ha accompagnato la proposta di Parco».

Silvio Ferrarese, presidente di sezione della Coldiretti di Cascinette, Chiaverano e Burolo, aveva infatti ribadito come gli agricoltori della zona non fossero favorevoli all’istituzione del Parco Naturale dei Cinque Laghi di Ivrea sostenendo che, poiché oggi la zona è l’Oasi dei cinque laghi, la costituzione del parco, per gli imprenditori agricoli, avrebbe significato nuovi vincoli e restrizioni alle stesse attività.

Sergio Barone, vicepresidente di Coldiretti Torino, aveva aggiunto che prima di procedere con operazioni di questo genere - che sono ritenute incidere pesantemente sul territorio e di conseguenza nei confronti delle imprese agricole - si sarebbe dovuto aprire, da parte dei Comuni, di Città Metropolitana e della Regione Piemonte, un confronto con i diretti interessati: appunto gli agricoltori.

«Ci viene il dubbio - rispondono i responsabili di Legambiente - che non abbiano né dato uno sguardo alla mappa in cui si evidenziano i confini del Parco, da cui emerge a vista il fatto che al suo interno siano ben pochi i terreni agricoli, né data una lettura al dossier, da cui risulta chiaro che l'area del Parco ricopre l'area dell'attuale Sic (Sito di interesse Comunitario) e ne erediterebbe i vincoli oggi esistenti senza aggiungerne».

Secondo Legambiente l'istituzione del Parco, che arriva con molti decenni di ritardo, è un passaggio indispensabile per intervenire, con nuove risorse, a tutela di un patrimonio naturalistico di grande rilievo. Patrimonio che in questi ultimi anni ha subito un aumento della pressione antropica (Lago Sirio, Lago Pistono, Terre Ballerine) che andrebbe gestita. «Ricordiamo - prosegue Legambiente - che finalmente è attivato il progetto di rigenerazione del Lago Sirio, per rimuovere dai fondali la presenza delle sostanze che accelerano lo sviluppo delle alghe e l'atrofizzazione del lago, in particolare fosfati e nitrati. Attività che andrebbe estesa anche al lago San Michele, come da tempo chiediamo, per non parlare della necessità di completare l'allacciamento alle fognature delle abitazioni presenti a ridosso del lago San Michele e Sirio».

Più in generale, rimarca Legambiente, l'area dei cinque laghi è parte integrante di un ecosistema, quello dell'anfiteatro morenico, che è ricco di potenzialità (attività all'aria aperta, contenitore di biodiversità e di storia, attrattore turistico) ma anche di fragilità, pensando soprattutto al rischio idrogeologico. «Riteniamo perciò - conclude il direttivo di Legambiente - che la Coldiretti, di cui è noto lo sforzo a sostegno di un'agricoltura attenta alla tutela della salute e dell'ambiente, non abbia nulla da temere dall'istituzione del Parco dei Cinque Laghi, che anzi potrebbe dare un contributo importante al nostro territorio».

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