Riconoscimento e cura della fibromialgia: il Consiglio Valle approva la legge
Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità mercoledì scorso, 6 ottobre, la proposta di legge "Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia", che era stata presentata dal gruppo consiliare Lega Vallé d’Aoste ed è stata emendata in Commissione su proposta dell'assessore alla Sanità Roberto Barmasse. «La legge - si legge in una nota della Lega - mira a riconoscere sul territorio regionale la fibromialgia quale patologia progressiva e invalidante; a favorire, per i pazienti affetti da tale patologia, l'accesso ai servizi e alle prestazioni erogate dal servizio sanitario regionale; a promuovere la conoscenza della malattia tra i medici e la popolazione; a favorire la prevenzione delle complicanze, la diagnosi e la qualità delle cure; ad adottare infine i provvedimenti finalizzati all'esenzione, per i residenti della Regione, dalla partecipazione al costo per prestazioni fornite dal servizio sanitario regionale». «E’ con grande soddisfazione che concludiamo questo iter legislativo - commenta il capogruppo della Lega Vda Andrea Manfrin - che giunge al termine di un percorso, iniziato con l'approvazione di una mozione nella seduta del Consiglio regionale del 15 gennaio 2015. Questa legge, sulla scia di quanto stabilito dal Parlamento europeo il 13 gennaio 2009, permetterà ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica di vedere finalmente riconosciuta la loro patologia e, al tempo stesso, di essere adeguatamente curati, ottenendo l'assistenza e le terapie di cui hanno bisogno, restituendo così loro diritti e dignità».
«Intervenire su tematiche non riconosciute a livello nazionale porta ad avvicinarsi ancor più alle esigenze della comunità» ha rimarcato durante la seduta il consigliere dell'Uv Renzo Testolin. Il Consigliere di VdA Unie Claudio Restano ha parlato di «legge importantissima: la fibromialgia è una malattia particolare che non ha avuto il giusto riconoscimento da parte dello Stato e dalle Regioni italiane, benché riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1992. Noi diventeremo la Regione che cerca di fare qualcosa di più rispetto a questa patologia». «I 60mila euro stanziati non sono sufficienti e ci aspettiamo che nel prossimo bilancio vi sia un maggiore finanziamento a favore di questa norma» ha rilevato Mauro Baccega di Pour l’Autonomie. «Questa legge che pone sicuramente la Valle d'Aosta all'avanguardia su questa patologia, estremamente particolare, in cui la diagnosi è legata soltanto ai sintomi, senza potersi avvalere di esami o indagini strumentali. Alla sofferenza si può purtroppo aggiungere la beffa di non essere creduti» ha concluso l’assessore Roberto Barmasse.