Arriva la grande festa per il biathlon valdostano In duecento domani, domenica, a Champorcher
La storia del biathlon in Valle d’Aosta iniziò nel febbraio del 1959, quando la nostra regione e Courmayeur vissero la straordinaria esperienza dell’organizzazione del Campionato del Mondo, il primo per la legato agli sport invernali ed ancora l’unico in una disciplina che utilizza gli sci, perché altri Mondiali “valdostani” furono quelli di bob del 1971, 1975 e 1985 a Breuil-Cervinia e quelli di slittino del 1986 a Fénis.
All’epoca il biathlon era una disciplina prettamente militare, erede delle gare di pattuglia a squadre, fondo e tiro, già inserire nei programmi dei Campionati del Mondo di sci nordico. A precedere la gara iridata di Courmayeur - domenica 22 febbraio - fu la domenica precedente, il 15, la prima edizione dei Campionati Italiani di biathlon, sui 20 chilometri vinse Alpino Ventura delle Fiamme Oro di Moena, secondo e terzo posto per gli alpini, il sergente Virginio Epis e il tenente Battista Mismetti.
Domenica 22, in una giornata magnifica, una vera folla di appassionati seguì a Courmayeur la 20 km mondiale. La gara fu emozionante, perché i sovietici Vladimir Melanin e Dimitri Sokolov presero il comando concludendo divisi da solamente 10 secondi, terzo fu lo svedese Sven Agge. L’Italia schierò e il poliziotto Alpino Ventura (14esimo) e gli alpini Battista Mismetti (15esimo), Virginio Epis (16esimo) e Gianni Carrara (21esimo), mentre Innocenzo Chatrian di Torgnon ebbe il ruolo di riserva.
Quel 1959 però rimase a lungo una data negli annuari. Solamente nel 1968 l’allora maggiore Battista Mismetti del Scuola Militare Alpina di Aosta venne incaricato dalla Federsci di occuparsi della disciplina. Così il 23 marzo del 1969 venne organizzata la seconda - a distanza di 10 anni - edizione dei Campionati Italiani, ancora a Courmayeur, con 6 valdostani al via: Ernesto Bethaz (bronzo nella 12 km juniores), Aldo Vallet, Lino Jordan, Ivo Brunod, Franco Viérin e Aldo Stella. Ed Ernesto Bethaz si guadagnò il pass per i Mondiali di Zakopane del 1969, dove si piazzò 30esimo.
L’anno successivo il programma dei tricolori prevedeva pure la staffetta 3 x 7,5 km e fu l’occasione del primo titolo italiano assoluto per Lino Jordan ed Ivo Brunod, insieme a Mario Varesco, terzetto del Corpo Forestale dello Stato.
Poi arrivò giovane di Cogne, Fabio Cavagnet da Epinel, già protagonista come junior ai Campionati Italiani di fondo, che dopo avere provato la carabina non se ne separò più, segnando con il suo bronzo ai Campionati Mondiali Juniores di Kurikka l’ingresso della Valle d’Aosta nell’olimpo del biathlon. A Fabio Cavagnet deve inoltre essere attribuito l’enorme merito di essersi dedicato ai giovani dell’Asiva, come allenatore capace non solo di ottenere risultati importanti ma soprattutto di formare una generazione di futuri tecnici che sono stati il pilastro della progressiva crescita del biathlon nella nostra regione, soprattutto in termini di praticanti.
Smessa la divisa azzurra, Fabio Cavagnet - insieme agli allora responsabili zonali il cognein Innocenzo Cavagnet e poi Ferdinando Laurent di Gressoney-Saint-Jean - coinvolse tanti ragazzi dei nostri club e nel 1985 l’Asiva conquistò lo storico primo posto (vedi foto d’antan a pagina 59) nella classifica italiana Intercentri, superando - evento memorabile - l’Alto Adige, culla indiscussa del biathlon azzurro. Da allora è stato un crescendo che non si è mai fermato - a Nando Laurent è subentrato il vulcanico Alessio Gontier, a Fabio Cavagnet è subentrato il suo allievo Marino Oreiller - e il biathlon da sport semisconosciuto in Valle d’Aosta è diventato un movimento di grande successo che domani, domenica 10 ottobre, celebrerà a Champorcher la sua festa.
L’evento è proprio nel paese di Alessio Gontier, già bravo fondista del Godioz di Aosta, anima indiscussa del biathlon valdostano da più di trent’anni. Si festeggerà all’Albergo Petit Paradis a Chardonney, in un evento organizzato dalla Pro Loco di Champorcher. «Per me - dice Alessio Gontier - la grande soddisfazione è quella di sapere che il biathlon risulta essere attualmente uno degli sport maggiormente praticati nella nostra regione, oltre chiaramente alla felicità di constatare i risultati agonistici di alto livello che otteniamo. Ho tantissimi ricordi molto belli, che domenica rivivremo tutti insieme, in questa celebrazione simbolica, che abbiamo voluto intitolare al mezzo secolo del biathlon valdostano. Tra questi ricordi come dimenticare ad esempio la prima biathleta della nostra storia, Micaela Vout di Châtillon».
La “Rencontre Valdôtaine” del biathlon - che ha raccolto oltre 160 adesioni - inizierà alle 10.30 con la Messa nella chiesa parrocchiale e alle 11.15 si terranno le premiazioni. Per partecipare è ancora possibile contattare il numero 348 2600516.