“Traforo del Gran San Bernardo, senza proroga della concessione è a rischio la sua sostenibilità”
L’assessore regionale all’Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate Luciano Caveri ha partecipato a Crans Montana ai lavori della Commissione mista italo-svizzera per il traforo del Gran San Bernardo. «Da mesi il dossier, d’intesa con le autorità cantonali svizzere, - ha spiegato Luciano Caveri - è seguito con attenzione e non è sempre stato agevole spiegare la delicatezza di una questione che si trascina ormai da anni e che è dovuta in particolare ai lavori necessari per mantenere in piena efficienza un’opera in esercizio dal 1964 e che sente il peso degli anni. L’impegno finanziario per il tunnel di sicurezza, che verrà inaugurato nei prossimi mesi, peserà sui conti della Sitrasb, che è stata anche penalizzata dal calo dei transiti a causa della pandemia. Così come è gravosa la manutenzione dì quel sistema di ponti e opere d'arte che portano all’accesso al tunnel. In più bisogna svolgere importanti lavori di rifacimento all’interno del traforo stesso. Per poter far fronte a tutto ciò, da tempo si è prospettato, anche per gli investimenti pur meno gravosi sul lato svizzero, un allungamento della concessione in scadenza nel 2034, che era stata indicata per il 2050 e oggi prudenzialmente dovrebbe essere al 2070. Senza questa proroga la sostenibilità del traforo - che pure fa parte della Rete transeuropea dei trasporti -, rischia grosso e l’ho personalmente spiegato alle massime autorità a Roma, così come gli svizzeri hanno fatto con Berna e tutto ciò l’ho ripetuto nella riunione di queste ore».
«Sarebbe auspicabile un intervento finanziario statale rapido per far fronte ai lavori dì rifacimento della soletta di ventilazione che gli svizzeri sono già pronti a realizzare e sarebbe auspicabile, inoltre, una eventuale riflessione con Anas sulla gestione della strada di accesso al tunnel dall’abitato di Saint-Rhémy-en-Bosses, sgravando Sistrasb da costi manutentivi che si prospettano insostenibili. - ha concluso Luciano Caveri - Sono tasselli dì un puzzle molto delicato e che obbliga a scelte rapide i cui tempi, talvolta, poco si conciliano con quelli burocratici. L'allungamento della concessione, necessaria per far quadrare i conti, obbliga ad un passaggio con le autorità europee a Bruxelles. Senza risposte chiare e tempi compatibili si rischia dì mettere in discussione la funzionalità stessa del traforo del Gran San Bernardo. Il mio personale impegno, ancora una volta, è stato quello di sensibilizzare le autorità italiane presenti a questo consesso, data l'importanza strategica di questo asse stradale che si riverbera non solo sul territorio regionale ma su tutto il territorio nazionale».