“Non dimentichiamo la pandemia cancro”

“Non dimentichiamo la pandemia cancro”
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«Bisognerebbe anche parlare di una pandemia cancro e istituire un bollettino simile a quello per il Covid con il numero dei nuovi casi di tumore in Valle d'Aosta, il numero delle guarigioni e i decessi giornalieri. Può sembrare una provocazione ma servirebbe ad accrescere la consapevolezza sul tema». Parole di Salvatore Luberto, presidente regionale della Lilt - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - che mercoledì scorso, 29 settembre, ha presentato insieme all’assessore alla Sanità Roberto Barmasse la Campagna Nastro Rosa di prevenzione del cancro al seno.

In Italia il tumore al seno ha numeri spaventosi: colpisce 55mila donne all'anno. «Il trend è in crescita. - ha ammonito l’assessore Roberto Barmasse - A un progressivo aumento dell'incidenza della malattia corrisponde quello delle guarigioni grazie all'efficacia delle terapie e alla riduzione della mortalità dovuta in gran parte alla prevenzione». Sono cresciuti del 30 per cento i casi di cancro al seno fra le donne dai 35 ai 50 anni, fascia di età esclusa dal programma di screening previsto dal Sistema sanitario nazionale (che prevede esami solo a partire dai 50 anni, mentre in Valle d’Aosta questa soglia è stata saggiamente abbassata ai 45 anni).

La campagna della Lilt - la cui sede sarà a disposizione per informazioni e visite senologiche durante tutto il mese di ottobre (con prenotazione obbligatoria chiamando lo 0165 31331 o scrivendo a info@legatumoriaosta.it) - è per questo incentrata all'attenzione sulle donne più giovani. In occasione del mese della prevenzione il castello di Aymavilles sarà illuminato di rosa.

Dal 2019 al 2021 in Valle d'Aosta l’ambulatorio del reparto di Oncologia di Aosta ha effettuato 376 visite per tumore al seno, di cui 126 nel 2019, 125 nel 2020 e 125 nei primi 9 mesi del 2021: quest’anno si è quindi registrato un vero record. A queste visite si aggiungono quelle delle donne che scelgono di farsi curare fuori dalla nostra regione o la cui diagnosi tardiva e la gravità della malattia fa sì che dal pronto soccorso vengano ricoverate direttamente in reparto. Attualmente il reparto di Oncologia segue 400 donne in “follow up” e 70 in trattamento attivo.

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